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Musicista

Joe "King" Oliver

Joe "King" Oliver

nato il 19.12.1885 a Abend, LA, Stati Uniti d'America

morto il 8.4.1938 a Savannah, GA, Stati Uniti d'America

Alias King Oliver

King Oliver

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Joe Oliver detto King (Dryades Street, New Orleans, 11 maggio 1885[1] – Savannah, 10 aprile 1938) è stato un compositore, direttore d'orchestra e cornettista jazz statunitense.

Biografia

"Re" Oliver (propriamente Joseph Joe Oliver), rappresenta quel periodo di transizione in cui la musica jazz di New Orleans vide affermarsi la figura del musicista "solista", consolidando la coscienza della propria autonomia artistica. Venne iniziato alla musica da un certo Kenehen, che aveva fondato una "Brass Band" fra i bambini nella parte alta di New Orleans. Non appena ebbe acquisito dimestichezza con la cornetta, Joe iniziò a suonare con diversi complessi e con svariati musicisti. Famosi i nomi: Melrose Brass Band; Magnolia Band; Eagle Band; il trombonista Frank Dusen (Duson, per altri); il contrabbassista George "Pops" Foster; Lorenzo Tio sr. e George Baquet, clarinettisti e Johnny St. Cyr, chitarrista e banjoista.

Nel 1917 era già considerato il miglior cornettista in attività quando il proibizionismo determinò la chiusura dei locali di Storyville, il quartiere a luci rosse, famoso anche per le numerose jam session dei musicisti che, alla chiusura dei locali, si videro costretti a migrare verso Chicago. Fu proprio durante un ingaggio all'Abadie Cabaret (nello Storyville), che la sua reputazione crebbe; tanto che, quando Freddie Keppard, leader della Olimpia Brass Band, partì per una tournée, Oliver ne prese il posto sostituendolo. Quest'esperienza all'Abadie con il pianista-compositore Richard M. Jones all'interno dell'Olimpia Brass Band con Piron hanno fatto sì che Joe consolidasse ulteriormente la sua conoscenza in musica. Già dal 1915 sui manifesti veniva indicato con lo pseudonimo "King".

Tra il 1910 e il 1920 un milione di persone tra neri e bianchi si spostarono al nord con meta Chicago, compresi molti jazzisti; era nel 1917 che il Ministero della Guerra, con la chiusura dello Storyville, determinò difatti la fine della "prima età del Jazz". Fu da uno di tali emigrati, il contrabbassista Bill Johnson, che Joe "King" Oliver venne chiamato per lavorare al Royal Garden Café con Bill Johnson, Jimmy Noone e Paul Barbarin. Ricevette un ulteriore ingaggio, sempre nello stesso periodo, al Dreamland Café, con il complesso di Lawrence Duke, assieme a Lil Hardin, Sidney Bechet, Roy Palmer, Wellman Braud e Minor Hall; era il principio del 1918.

Nel gennaio del 1920 è direttore d'orchestra al Dreamland, suonando, inoltre, dall'una alle sei del mattino in un cabaret della State Street, famoso per essere il covo dei peggiori gangsters di Chicago.
Nel 1921 parte per una tournée in California, ma non la prosegue e, fatto ritorno a Chicago, il Lincoln Garden (così era stato ribattezzato il Royal Garden) annuncia la King Oliver's Creole Jazz Band. La Band aveva questa formazione: King Oliver e, dall'estate del 1922, Louis Armstrong alla cornetta, Honoré Dutrey al trombone, Johnny Dodds al clarinetto, Bertha Gonsoulin seguita da Lil Hardin al pianoforte, Bill Johnson al contrabbasso e Baby Dodds alla batteria. Con quest'orchestra Oliver riscuote la più sorprendente popolarità, divenendo oggetto di studio per molti musicisti dell'epoca.

Ha inciso per Gennett, Okeh, Paramount e Columbia.

Nel 1923 la Creole Band si sciolse e nel 1924 Armstrong lasciò Oliver per suonare con Ollie Powers prima, e con Fletcher Henderson poi. Nel 1925 diede vita ai Dixie Syncopators (ancora con musicisti eccellenti come Kid Ory, Albert Nicholas e Barney Bigard) e nel 1926 Oliver ebbe un posto come "la più grande cornetta jazz del mondo" nei Savannah Syncopators al Plantation Café, dove rimase ingaggiato per due anni con la sua orchestra. Il locale chiuse nel 1927 e successivamente andò a fuoco.

Ciò rimise Oliver sulla strada; la fortuna e il talento lo fecero approdare al Cotton Club ma, siccome rifiutò il compenso offertogli perché da lui giudicato insufficiente, l'ingaggio venne dato a Duke Ellington che accettò, rimanendo a suonare nel locale per tre anni.
Il declino artistico era tuttavia inesorabilmente iniziato, e a seguito di sfortunate vicende e seri problemi di salute finì dimenticato e in miseria: la morte lo colse mentre lavorava come custode di una sala di biliardo.

Morì il 10 aprile del 1938 a Savannah.

La sorella, unica componente familiare rimasta in vita, spese tutti i propri risparmi per far trasportare il corpo di Joe a New York dove, il 12 dello stesso mese, presenti Louis Armstrong, Clarence Williams e un gruppo di fedeli amici musicisti, fu sepolto nel Woodlawn Cemetery (Bronx).

Note

  1. ^ John Chilton, Who's Who Of Jazz, Bloomsbury Book Shop, Londra, 1970

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