Frederick Russell Jones

nato il 2.7.1930

Alias Ahmad Jamal

Ahmad Jamal

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Ahmad Jamal, nato Frederick Russell Jones (Pittsburgh, 2 luglio 1930), è un pianista jazz statunitense.

Cambiò il suo nome in Ahmad Jamal dopo la sua conversione all'Islam nel 1952 (è tra l'altro un lontano parente di Malcolm X).

Inizialmente sottovalutato, forse a causa della sua giovinezza, dai critici, che lo consideravano poco più che un pianista da piano bar, nelle fasi più tarde della sua carriera Jamal si è trovato nella situazione opposta: poco conosciuto dal grande pubblico, è oggi riconosciuto dalla critica e dagli appassionati come una figura fondamentale per il pianoforte jazz della seconda metà del XX secolo, uno dei primi ad avere avuto il coraggio di innovare differenziandosi dallo stile boppistico introdotto sul pianoforte da Bud Powell. La sua tecnica gli ha guadagnato i più svariati appellativi: "Il profeta", "Il maestro", "L'architetto", "Ahmad il magnifico", "Il prestigiatore del piano", "L'uomo con due mani destre".

Biografia

Ahmad Jamal nacque a Pittsburgh da una famiglia modesta: suo padre lavorava in un'acciaieria e sua madre era una collaboratrice domestica: fu lei a procurargli il piano su cui il piccolo Frederick cominciò ad esercitarsi fin dall'età di 3 anni.

Iniziò a suonare nei locali di Pittsburgh giovanissimo con il nome di "Fritz" Jones, ed ebbe l'opportunità di poter accompagnare Dinah Washington e Big Sid Catlett.

Dopo aver militato dal 1947 al 1949 nell'orchestra di George Hudson (dove non si trovò bene) e aver invano tentato di ottenere ingaggi a Pittsburgh con un suo quartetto (The Four Strings) Frederick (non più "Fritz") approdò a Chicago attorno al 1950.

Qui nel 1951 fondò un trio (The three strings) con Ray Crawford (chitarra) e Eddie Calhoun (contrabbasso). L'anno dopo si convertì alla confessione islamica della Ahmadiyya, una comunità religiosa originaria del Pakistan e non considerata ortodossa dagli osservanti Sunniti, e assunse definitivamente il nome di Ahmad Jamal.

« Mia sorella mi chiamò da una cabina telefonica del Persian Lounge di Chicago e mi disse (...) "Senti, c'è questo pianista che sto ascoltando in questo momento, si chiama Ahmad Jamal e penso che ti piacerà". Lo andai a sentire quando fui a Chicago e mi entusiasmò con il suo uso dello spazio, la sua leggerezza, il suo understatement, il suo lirismo e il suo fraseggio.(...) Ho sempre pensato che Ahmad Jamal fosse un grandissimo pianista che non ha mai avuto il riconoscimento che gli spettava. »

(Miles Davis[1])

Jamal era uno dei pianisti preferiti di Miles Davis ed ebbe un'influenza fondamentale sullo stile del famoso primo quintetto del trombettista, soprattutto per quello che riguarda l'uso dello spazio e della dinamica. Lo stile di Jamal (sia nella composizione, sia negli arrangiamenti, sia negli assoli), si distingueva dall'allora dominante estetica bebop per fraseggi meditativi e di ampio respiro.

Uno dei più grandi successi di Jamal fu la sua versione di Poinciana, che registrò per la prima volta dal vivo al club Pershing a Chicago. Il suo stile ha avuto un'evoluzione costante, aperto e leggero negli anni cinquanta, funky e ispirato alla musica Caraibica negli anni settanta, basato su voicing aperti e su escursioni virtuosistiche negli anni novanta, senza però mai allontanarsi dal caratteristico uso dello spazio, di drammatici crescendo e conservando un generoso uso dello staccato nella parte armonica.

Oltre che il pianoforte Jamal ha spesso utilizzato tastiere elettriche della Rhodes e della Wurlitzer (Wurlitzer 200).

Jamal ha sempre avuto un temperamento casalingo, poco portato alla vita raminga tipica del jazzista e decisamente avverso all'ambiente affaristico collegato all'industria musicale (ad esempio si rifiutò sempre di lasciare il Midwest per New York, come fece la maggior parte dei jazzisti più famosi negli anni 50). Per questo ha sempre avuto una visibilità inferiore ai suoi meriti, e si è spesso volontariamente isolato dal mondo della musica: ad esempio, per diversi anni negli anni sessanta e settanta si ritirò a Chicago per dirigere il proprio club, l'"Alhambra".

A partire dagli anni ottanta Jamal ha ricominciato a effettuare tournée e a partecipare ai festival Europei, quasi sempre col suo trio che ha come altri componenti il bassista James Cammack e il batterista Idris Muhammad. Inoltre a partire dall'album Big Byrd: The Essence, part 2 (il primo in cui compare un sassofonista), Jamal ha regolarmente collaborato con George Coleman.

Clint Eastwood, famoso appassionato di jazz, utilizzò due brani dell'album But Not For Me — "Music, Music, Music" e "Poinciana" — nel suo film del 1995, The Bridges of Madison County.

Discografia

  • Count' Em 88 (1956)
  • At the Pershing/But Not for Me (1958)
  • Ahmad's Blues (1958)
  • Live At The Pershing & The Spotlight Club (1958)
  • Cross Country Tour 1958-1961 (1962)
  • Poinciana (1963)
  • Extensions (1965)
  • The Awakening (1970)
  • Freeflight (1971)
  • '73 (1973)
  • Jamalca (1974)
  • Night Song (1980)
  • Live At Bubba's (1980)
  • Ahmad Jamal & Gary Burton In Concert (1981)
  • Digital Works (1985)
  • Live At The Montreal Jazz Festival (1985)
  • Rossiter Road (1986)
  • Crystal (1987)
  • Pittsburgh 1989 (1989)
  • Live in Paris 1992 (1993)
  • Chicago Revisited - Live At Joe Segal's Jazz Showcase (1993)
  • I remember Duke, Hoagy & Strayhorn (1995)
  • The Essence Part 1 (1995)
  • Big Byrd - The Essence Part 2 (1996)
  • Nature - The Essence Part III (1998)
  • With The Assai Quartet (1998)
  • Ahmad Jamal à l'Olympia (2001)
  • In Search Of Momentum (2003)
  • After Fajr (2005)
  • Legendary Okeh & Epic Recordings (1951-1955) (2005)
  • It's Magic (2008)
  • Poinciana - One Night Only (2008)
  • A Quiet Time (2009)
  • Blue Moon (2012)

Note

  1. ^ Miles Davis: The autobiography with Quincy Troupe

Altri progetti

  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ahmad Jamal

Collegamenti esterni

  • Homepage, su ahmadjamal.net.
  • Dedicato ad Ahmad Jamal, su ahmadjamal.info.
  • Discografia, su music-city.org.
  • Intervista su Musica Jazz (2005), su primavista.splinder.com.
  • Intervista su allaboutjazz, su allaboutjazz.com.
  • allmusic, su allmusic.com.
Controllo di autorità VIAF (EN) 14958526 · ISNI (EN) 0000 0003 6845 1783 · LCCN (EN) n82078549 · GND (DE) 1344-16155 · BNF (FR) cb13895558q (data)
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