Joan Fontaine

nata il 22.10.1917 a Tokyo, Honshu, Giappone

morto il 15.12.2013 a Carmel-by-the-Sea, CA, Stati Uniti d'America

Joan Fontaine

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Joan Fontaine nel trailer de La seduttrice (1950)

Joan Fontaine (Tokyo, 22 ottobre 1917  Carmel-by-the-Sea, 15 dicembre 2013) è stata un'attrice britannica.

Sorella minore di Olivia de Havilland, raggiunse l'apice della notorietà fra gli anni quaranta e gli anni cinquanta, vincendo un premio Oscar. Cittadina statunitense dal 1943, il suo nome è inscritto nella Hollywood Walk of Fame.

Biografia

Figlia di Walter de Havilland, avvocato britannico con studio legale in Giappone, e di Lilian Augusta Ruse, attrice conosciuta col nome d'arte di Lilian Fontaine, è sorella minore di un'altra star hollywoodiana, Olivia de Havilland. Entrambe frequentarono la Los Gatos High School e la Notre Dame High School a Belmont (California), una scuola di ispirazione cattolica.

L'infanzia di Joan è stata particolarmente difficile per motivi di salute che le sarebbero derivati o che sarebbero stati acuiti dalla separazione dei genitori. Su consiglio dei medici, la madre portò le due sorelle negli Stati Uniti, fissando la propria residenza a Saratoga, nella Contea di Santa Clara in California.

All'età di quindici anni Joan fece ritorno in Giappone, andando a vivere per due anni con il padre.

Carriera

Dopo aver studiato recitazione con Max Reinhardt, esordì nel cinema nel 1935 con due film: Call It A Day e Non più signore, rivelandosi un'interprete attenta e sensibile, capace di dare vita a ritratti di donne fragili ed insicure, vere protagoniste di drammi psicologici.

Dopo il debutto, fu messa sotto contratto dalla RKO. Nel contempo lavorava per il teatro a Broadway in Forty Carats, la rivista Quaranta Carati che le assicurò una certa notorietà.

Ebbe poi una parte di maggior spessore nel film Una magnifica avventura (1937), a fianco di Fred Astaire e George Burns. Ma il film si rivelò un fiasco.[1] Joan Fontaine continuò ad apparire in circa una dozzina di commedie, solitamente in ruoli di eccentrica ereditiera, senza riuscire tuttavia a ricavarsi uno spazio adeguato, tanto che la casa cinematografica decise nel 1939 di non rinnovarle il contratto. Nello stesso anno si sposò per la prima volta, convolando a nozze con l'attore britannico Brian Aherne, da cui divorzierà nel 1945.

La sorte per lei cambiò una sera ad un party, a cui era stata invitata e nel quale si trovò seduta accanto al produttore David O. Selznick. Lei e Selznick iniziarono a conversare su un lavoro di Daphne du Maurier, il romanzo Rebecca, e il produttore alla fine della serata le fissò un incontro per un provino.

Fu così che Rebecca - La prima moglie (debutto americano di Alfred Hitchcock) segnò l'esplosione della carriera dell'attrice. Il film uscì nel 1940 e Joan ottenne una nomination all'Oscar per la migliore interpretazione femminile. Non riuscì ad aggiudicarsi la statuetta in quell'edizione (che andò a Ginger Rogers per Kitty Foyle, ragazza innamorata) ma vi riuscì l'anno seguente - sempre come miglior attrice protagonista - per l'interpretazione nel film Il sospetto, anch'esso diretto da Hitchcock (il film le valse anche nello stesso anno il New York Film Critics Circle Award come migliore attrice ed è da ricordare che quella fu l'unica interpretazione di una pellicola di Hitchcock premiata con un Oscar[2]).

Dagli anni cinquanta la carriera di Joan Fontaine ha avuto un lento declino che l'ha indotta, in un primo tempo, ad abbandonare il set cinematografico per dedicarsi alla televisione.

Nel 1982 è stata presidente della giuria al Festival del cinema di Berlino. Tra l'altro fu l'ospite principale della prima edizione di questo festival avvenuta nel 1951, dato che come film di apertura venne scelto proprio Rebecca - La prima moglie.

Fra i suoi maggiori successi si ricordano i film Il fiore che non colsi (1942), La porta proibita (1944), La sfinge del male (1947) e Lettera da una sconosciuta (1948).

A Broadway nel 1954 ha interpretato il ruolo di Laura in Tea and Sympathy a fianco di Tony Perkins.

Fra gli anni sessanta e settanta è apparsa in diverse produzioni teatrali e televisive fra cui Private Lives, Cactus Flower e la produzione australiana de The Lion in Winter (Il leone d'inverno).

L'ultima sua apparizione sul grande schermo è stata nell'horror Creatura del diavolo (1966), di cui è stata anche la co-produttrice.

Per la televisione è stata candidata nel 1980 al premio Emmy per la soap-opera Ryan's Hope.

Muore il 15 dicembre del 2013 per cause naturali, all'età di 96 anni.

Rivalità con la sorella Olivia de Havilland

Olivia de Havilland fu la prima fra le due sorelle ad intraprendere la carriera di attrice; quando Joan volle anch'essa avvicinarsi al mondo dello spettacolo, la madre rifiutò che lei potesse usare il nome di famiglia. Fu così che dovette inventarsi un nome d'arte, Joan Burfield, successivamente cambiato in Joan Fontaine, lo stesso usato dalla madre per il debutto in palcoscenico.

Il biografo Charles Higham ha scritto[3] che la Fontaine e Olivia de Havilland non sono mai riuscite ad avere un rapporto facile, fin dai tempi dell'infanzia, quando le due sorelle si contendevano i vestiti da indossare. Joan avrebbe sempre sofferto del fatto di ritenere che la sorella fosse la prediletta della madre.

Sia Joan che Olivia furono candidate all'Oscar come migliore attrice nel 1942: la spuntò Joan Fontaine (che era candidata per la sua interpretazione nel film Il sospetto) mentre Olivia de Havilland, candidata per l'interpretazione del film La porta d'oro, dovette accontentarsi del buon successo che la sua pellicola ebbe presso la critica ed al botteghino. Higham scrisse che Joan si sentì sufficientemente colpevole per aver sottratto la statuetta alla sorella maggiore.

Higham ha descritto minuziosamente gli eventi della cerimonia di premiazione degli Oscar del 1942, notando come quando Joan avanzò per ritirare il premio si scansò per evitare il tentativo della de Havilland di congratularsi con lei, lasciando la sorella nel massimo imbarazzo.

A seguito di questo episodio, le due sorelle non si sarebbero più viste né parlate per decenni. Joan ed Olivia si rincontreranno solo nel 1975, per il funerale della loro madre e fu questa l'ultima occasione in cui le due si rivolsero la parola, dopodiché ruppero definitivamente i rapporti tra loro.

Vita privata

La Fontaine è stata sposata quattro volte:

dal 20 agosto 1939 al 14 giugno 1945 è stata sposata con l'attore Brian Aherne.

Dal 2 maggio 1946 al 25 gennaio 1951 fu legata a William Dozier (dal quale ha avuto una figlia, Deborah Leslie Dozier). Sempre con Dozier, Joan adottò anche una bambina peruviana, Martina, con la quale però non riuscì mai ad instaurare un buon rapporto, tanto che quando quest'ultima divenne maggiorenne, nel 1963, se ne andò di casa e ruppe tutti i rapporti con la famiglia adottiva e questa sarà l'esperienza più dolorosa della vita dell'attrice (come lei stessa ha confermato nella sua autobiografia).

Dal 12 novembre 1952 al 3 gennaio 1961 la Fontaine fu sposata con Collier Young.

Ed infine dal 27 gennaio 1964 al 1969 fu la moglie di Alfred Wright Jr..

Tutti i matrimoni della Fontaine si sono conclusi con un divorzio.

Nel 1978 ha dato alle stampe un'autobiografia intitolata No Bed of Roses (Nessun Letto di Rose) in cui raccontò anche dei suoi difficili e dolorosi rapporti con la sua figlia adottiva.

Dal 2003 fino al suo decesso ha vissuto a Carmel in California.

Filmografia

  • Non più signore (No More Ladies), regia di Edward H. Griffith (1935) (con il nome di Joan Burfield)
  • A Million to One, regia di Lynn Shores (1937)
  • Dolce inganno (Quality Street), regia di George Stevens (1937) (non accreditata)
  • The Man Who Found Himself, regia di Lew Landers (1937)
  • Amore vince sempre (You Can't Beat Love), regia di Christy Cabanne (1937)
  • Musica per signora (Music for Madame), regia di John G. Blystone (1937)
  • Una magnifica avventura (A Damsel in Distress), regia di George Stevens (1937)
  • Maid's Night Out, regia di Ben Holmes (1938)
  • Blond Cheat, regia di Joseph Santley (1938)
  • Sky Giant, regia di Lew Landers (1938)
  • I tre cadetti (The Duke of West Point), regia di Alfred E. Green (1938)
  • Gunga Din, regia di George Stevens (1939)
  • La strage di Alamo (Man of Conquest), regia di George Nichols Jr. (1939)
  • Donne (The Women), regia di George Cukor (1939)
  • Rebecca - La prima moglie (Rebecca), regia di Alfred Hitchcock (1940)
  • Il sospetto (Suspicion), regia di Alfred Hitchcock (1941)
  • Sono un disertore (This Above All), regia di Anatole Litvak (1942)
  • Il fiore che non colsi (The Constant Nymph), regia di Edmund Goulding (1943)
  • La porta proibita (Jane Eyre), regia di Robert Stevenson (1943)
  • L'avventura viene dal mare (Frenchman's Creek), regia di Mitchell Leisen (1944)
  • Gli amori di Susanna (The Affairs of Susan), regia di William A. Seiter (1945)
  • Tutte le spose sono belle (From This Day Forward), regia di John Berry (1946)
  • La sfinge del male (Ivy), regia di Sam Wood (1947)
  • Lettera da una sconosciuta (Letter from an Unknown Woman), regia di Max Ophuls (1948)
  • Il valzer dell'imperatore (The Emperor Waltz), regia di Billy Wilder (1948)
  • Devi essere felice (You Gotta Stay Happy), regia di H.C. Potter (1948)
  • Per te ho ucciso (Kiss the Blood Off My Hands), regia di Norman Foster (1948)
  • Accadde in settembre (September Affair), regia di William Dieterle (1950)
  • La seduttrice (Born to Be Bad), regia di Nicholas Ray (1950)
  • La mia donna è un angelo (Darling, How Could You), regia di Mitchell Leisen (1951)
  • Perdonami se ho peccato (Something to Live For), regia di George Stevens (1952)
  • Otello (The Tragedy of Othello: The Moor of Venice), regia di Orson Welles (1952) (non accreditata)
  • Ivanhoe, regia di Richard Thorpe (1952)
  • Notti del Decamerone (Decameron Nights), regia di Hugo Fregonese (1953)
  • Contrabbando a Tangeri (Flight to Tangier), regia di Charles Marquis Warren (1953)
  • La grande nebbia (The Bigamist), regia di Ida Lupino (1953)
  • La grande notte di Casanova (Casanova's Big Night), regia di Norman Z. McLeod (1954)
  • Four Star Playhouse, negli episodi "The Girl on a Park Bench" (1953) e "Trudy" (1955) - Serie Tv
  • Letter to Loretta, nell'episodio "A Shadow Between" (1955) - Serie Tv
  • The Ford Television Theatre, nell'episodio "Your Other Love" (1956) - Serie Tv
  • Serenata (Serenade), regia di Anthony Mann (1956)
  • L'alibi era perfetto (Beyond a Reasonable Doubt), regia di Fritz Lang (1956)
  • The 20th Century-Fox Hour, nell'episodio "Stranger in the Night" (1956) - Serie Tv
  • L'isola nel sole (Island in the Sun), regia di Robert Rossen (1957)
  • On Trial, negli episodi "The De Santre Story" (1956) e "Fatal Charm" (1957) - Serie Tv
  • General Electric Theater, negli episodi "In Summer Promise" (1956) "The Victorian Chaise Lounge" (1957) "At Miss Minner's" (1958) "The Story of Judith" (1960) "A Possibility of Oil" (1961) - Serie Tv
  • Quattro donne aspettano (Until They Sail), regia di Robert Wise (1957)
  • Un certo sorriso (A Certain Smile), regia di Jean Negulesco (1958)
  • Westinghouse Desilu Playhouse, nell'episodio "Perilous" (1959) - Serie Tv
  • Startime, nell'episodio "Closed Set" (1960) - Serie Tv
  • Alcoa Presents: One Step Beyond, nell'episodio "The Visitor" (1960) - Serie Tv
  • The Three Musketeers (1960) - Film Tv
  • The Light That Failed, regia di Marc Daniels (1961) - Film Tv
  • Scacco matto, nell'episodio "Voyage Into Fear" (1961) - Serie Tv
  • Viaggio in fondo al mare (Voyage to the Bottom of the Sea), regia di Irwin Allen (1961)
  • Tenera è la notte (Tender Is the Night), regia di Henry King (1962)
  • The Dick Powell Show, nell'episodio "The Clocks" (1962) - Serie Tv
  • Wagon Train, nell'episodio "The Naomi Kaylor Story" (1963)
  • L'ora di Hitchcock (The Alfred Hitchcock Hour), nell'episodio "The Paragon" (1963) - Serie Tv
  • Creatura del diavolo (The Witches), regia di Cyril Frankel (1966)
  • Cannon, nell'episodio "The Star" (1975) - Serie Tv
  • The Users (1978) - Film Tv
  • Ryan's Hope (1980) - Serie Tv
  • Love Boat (The Love Boat), nell'episodio "Chef's Special/Kleinschmidt/New Beginnings" (1981) - Serie Tv
  • Bare Essence, negli episodi "Hour Four" (1983) e "Hour Five" (1983) - Serie Tv
  • Crossings (1986) - Miniserie Tv
  • Hotel, nell'episodio "Harassed" (1986) - Serie Tv
  • Dark Mansions (1986) - Film Tv
  • Good King Wenceslas (1994) - Film Tv

Doppiatrici italiane

  • Lydia Simoneschi in Rebecca - La prima moglie, Contrabbando a Tangeri, Serenata, Quattro donne aspettano, Perdonami se ho peccato, Per te ho ucciso, La mia donna è un angelo, Ivanhoe, L'isola nel sole, La seduttrice, Devi essere felice, Gli amori di Susanna, Lalibi era perfetto, Accadde a settembre
  • Micaela Giustiniani in Donne
  • Paola Barbara ne Il sospetto
  • Renata Marini in Cavalcata ardente, Il fiore che non colsi e Viaggio in fondo al mare
  • Rosetta Calavetta in Gunga Din, Tenera è la notte
  • Dina Perbellini in Musica per signora
  • Dhia Cristiani ne La porta proibita, Sono un disertore
  • Melina Martello in Lettera da una sconosciuta (ridoppiaggio)
  • Lorenza Biella ne La grande nebbia (ridoppiaggio)

Note

  1. Immagine dal film
  2. vedi Imdb.com
  3. C.Higham, Sisters: The Story of Olivia De Haviland and Joan Fontaine. Coward McCann, 1984

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