Peter Gabriel

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nato il 13.2.1950 a Chobham, Surrey, Gran Bretagna

Peter Gabriel

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Peter Brian Gabriel (Chobham, 13 febbraio 1950) è un cantante, polistrumentista, compositore e produttore discografico britannico.

Dopo aver raggiunto il successo nel celebre gruppo rock progressivo Genesis come cantante, flautista e percussionista, ha intrapreso una carriera solista di successo sperimentando numerosi linguaggi musicali.[7] A partire dalla seconda metà degli anni ottanta è stato impegnato nella promozione della world music attraverso la sua etichetta Real World, nella ricerca di moderne tecniche di incisione e nello studio di nuovi metodi di distribuzione della musica online. È anche noto per il suo costante impegno umanitario.

Biografia

Genesis

Nel 1966 Gabriel è ancora uno studente della Charterhouse Public School quando forma la band dei Garden Wall assieme ai compagni di scuola Tony Banks e Chris Stewart. Nel 1967 il gruppo si fonde con i due componenti degli Anon (altra band studentesca della Charterhouse) Mike Rutherford e Anthony Phillips dando vita al primo nucleo dei Genesis, collettivo che si prefigge inizialmente l'intento di essere una sorta di cooperativa di musicisti atta a scrivere e a comporre musica per altri. Il nome del gruppo viene suggerito da un altro studente della Charterhouse, Jonathan King, che sarà anche produttore del primo album: From Genesis to Revelation.

Come amante della musica soul, il cantato di Gabriel si ispira a varie fonti, in modo particolare a Otis Redding, Nina Simone, a Gary Brooker dei Procol Harum e a Cat Stevens per il quale Gabriel suona il flauto nell'album Mona Bone Jakon del 1970.

I Genesis si affermano dapprima in Italia, Belgio, Francia e in altri paesi europei per poi raggiungere il successo anche in patria. La fama della band è in gran parte dovuta proprio all'esuberante presenza scenica, al trucco e ai costumi di Peter Gabriel e alle sue parti recitate che introducono ogni brano musicale nelle esibizioni dal vivo. Tra i costumi più famosi indossati da Gabriel (pensati dallo stesso come un modo per superare la sua paura del palcoscenico) si ricordano "The Flower" e "Magog" (indossati per Supper's Ready), "The Watcher of the Skies" (per il brano omonimo), "Britannia" (per Dancing with the Moonlit Knight, dall'album Selling England by the Pound), "The Old Man" (per il finale di The Musical Box), "Rael" (per gran parte dei brani appartenenti all'album The Lamb Lies Down on Broadway) e "The Slipperman" (per The Colony of Slippermen, anch'esso tratto da The Lamb Lies Down on Broadway)

L'abbandono di Gabriel è il risultato di numerosi fattori . I Genesis avevano sempre operato come un collettivo, ma l'attenzione riservata dai media alla figura di Gabriel porta alla paura che egli venga ingiustamente considerato l'unica fonte creativa del gruppo. Le tensioni aumentano a partire dall'ambizioso concept album The Lamb Lies Down on Broadway, durante la composizione del quale Gabriel prende il completo sopravvento sulla stesura dei testi, non riuscendo a interagire con il resto della band impegnata nella stesura della musica. Durante la composizione dell'album, Peter Gabriel riceve un telegramma del regista William Friedkin (da tempo incuriosito dalla storia scritta da Gabriel riportata nel retro di copertina di Genesis Live e interessato anche dalle storie inventate dal musicista tra un brano e l'altro nei concerti) dove gli si chiede di andare a Hollywood per scrivere insieme una sceneggiatura. L'interesse di Gabriel in questo progetto cinematografico contribuisce ulteriormente all'abbandono del gruppo. Tale decisione viene presa prima dell'inizio del tour in supporto di The Lamb Lies Down on Broadway, ma Gabriel rimarrà sino alla sua completa conclusione e il progetto con il regista statunitense verrà abortito.

Il definitivo punto di rottura arriva in seguito alla travagliata gravidanza e nascita della prima figlia di Gabriel, Anna. Quando egli decide di stare al fianco della figlia malata invece di registrare e andare in tour, il risentimento del resto del gruppo porta Gabriel al definitivo abbandono . L'addio al gruppo è raccontato da Gabriel nella canzone Solsbury Hill, tratta dal suo primo album solista.

Carriera solista

I suoi primi quattro album da solista vengono comunemente differenziati usando un numero secondo l'ordine di pubblicazione o a seconda dell'immagine di copertina. Abbiamo dunque I, II, III e IV o anche rispettivamente Car, Scratch, Melt e Security. Anche dopo aver acconsentito a dare un titolo ai suoi lavori, Peter Gabriel ha sempre usato parole di una sillaba: So, Us e Up (che letti in sequenza, secondo l'ordine di pubblicazione, significano "Quindi, alzati"). Anche la sua ultima raccolta di successi ha un titolo molto breve, Hit.

Gabriel, per allontanarsi dallo stile dei Genesis, ha scelto di non eseguire alcun brano che aveva inciso quando era nel gruppo né dal vivo né riarrangiato, con l'eccezione dei primi due tour in cui eseguiva saltuariamente come bis i brani "The lamb lies down on Broadway"[8] e "Back in NYC".

Il periodo "senza titolo"

Gabriel registra il suo primo album solista nell'autunno del 1976 affiancato dal produttore Bob Ezrin. L'album viene semplicemente intitolato col nome dell'artista e la copertina è a opera dello Studio Hipgnosis. Le sonorità del disco, in realtà, sono molto lontane da quelle del gruppo appena abbandonato ed è anche evidente il tentativo dell'autore di lasciarsi alle spalle l'ingombrante passato spaziando attraverso diversi generi, dal rock springsteeniano di Modern Love al barbershop quartet di Excuse Me. Il primo successo arriva con il singolo di debutto Solsbury Hill, brano autobiografico in cui racconta i suoi pensieri sull'abbandono dei Genesis . Per il singolo viene realizzato il suo primo videoclip, seguìto da quello per Modern Love, diretto da Peter Medak e girato su delle scale mobili.

Pur soddisfatto del suo primo album, Gabriel ritiene che la canzone Here Comes the Flood sia stata "iperprodotta". Si può ascoltare una versione più essenziale nel disco Exposure di Robert Fripp mentre un'altra versione, per sola voce e pianoforte, è presente nelle raccolte di Gabriel Shaking the Tree (1990) e Hit (2002).

Gabriel collabora col chitarrista Robert Fripp (King Crimson) che nel 1978 produce il secondo album solista dell'ex-Genesis. Questo album è più oscuro e sperimentale del precedente e segna l'abbandono delle sonorità progressive a favore di un sound più scarno e urbano. Nessuna canzone di questo album diventerà un successo commerciale.

In questo periodo Gabriel pensa seriamente a un film tratto da The Lamb Lies Down on Broadway. La scelta della regia cade su Alejandro Jodorowsky, il cui film El Topo fu fonte ispiratrice per la storia narrata in The Lamb. Il regista e Gabriel lavorano diversi mesi alla sceneggiatura del film ma infine, per problemi legati agli alti costi produttivi, il progetto naufraga .

Il terzo album, pubblicato nel 1980, vede la collaborazione con Steve Lillywhite (che successivamente produrrà i primi lavori degli U2) e la partecipazione di Kate Bush, Phil Collins, Paul Weller, Robert Fripp e Dave Gregory degli Xtc. Canzoni come Intruder (la cui linea ritmica nasce da un'idea di Phil Collins) Games Without Frontiers e Biko marcano il nuovo percorso che Gabriel vuole intraprendere e che ha origine da quella che verrà successivamente chiamata world music. Alcune scelte operate dal musicista in fase di incisione segnano un netto distacco da quella che è la produzione musicale dell'epoca, a partire dall'esclusione dei piatti dalla batteria e dalla quasi totale assenza di assoli di chitarra. Ne scaturisce un sound innovativo e personale che premia l'album anche dal punto di vista commerciale: per la prima volta Gabriel raggiunge la vetta della Hit Parade nel Regno Unito. Per Games Without Frontiers, primo singolo estratto dal disco, viene realizzato un clip diretto da David Mallet.

Le sessioni di registrazione presso lo studio costruito all'interno del suo cottage a Bath, tra il 1981 e il 1982, portano alla pubblicazione del quarto album di Peter Gabriel. Il disco è prodotto dallo stesso Gabriel assieme al tecnico del suono David Lord. Security (così la Geffen impose di chiamarlo negli U.S.A.) fu in assoluto il primo album ad essere interamente registrato su nastri digitali. Viene inoltre utilizzata la prima e costosissima versione del sintetizzatore Fairlight CMI. Tra i musicisti ospiti, da menzionare la partecipazione di Peter Hammill. In questo disco Gabriel spinge oltre l'approccio innovativo del precedente lavoro, arrivando a combinare sapientemente suoni elettronici a massicce presenze percussivo/tribali, così da creare un'atmosfera misteriosa, esotica e straniante, dal punto di vista sia sonoro sia emozionale e l'inquietante foto di copertina dell'album non fa altro che consolidare questo aspetto. Nonostante le sonorità lontane dal mainstream, il disco registra buoni dati di vendita e il singolo Shock the Monkey diviene una hit, grazie anche ad un videoclip per l'epoca rivoluzionario, diretto da Brian Grant.

Nel 1985 Gabriel viene chiamato dal regista Alan Parker a scrivere le musiche per il film Birdy - Le ali della libertà: la colonna sonora include sia brani inediti sia riletture in chiave strumentale di brani già contenuti nel terzo e quarto album.

Ogni album di Gabriel è seguito da tour promozionali nei quali lo stile visivo e la carica drammaturgica riportano alla sua pregressa esperienza live con i Genesis. Gli show sono accompagnati da acrobazie, giochi di specchi, trucchi e costumi eccentrici. Durante il tour di Security, il 9 agosto 1983 Gabriel suonò in apertura a un concerto di David Bowie a Vancouver in Canada.

Gli anni del successo commerciale

Nonostante il buon successo sia commerciale sia di critica del terzo e quarto album, Peter Gabriel raggiunge il vertice della popolarità nel 1986 col suo quinto lavoro: So. Dal disco vengono estratti diversi singoli di notevole successo come Sledgehammer (numero 1 anche negli USA), la dolente Don't Give Up in duetto con Kate Bush, Big Time e In Your Eyes. So è co-prodotto dal canadese Daniel Lanois (già produttore di The Unforgettable Fire, album degli U2 del 1984). L'uscita del 45 giri Sledgehammer è accompagnata da un video visivamente innovativo creato in collaborazione col regista Stephen R. Johnson, la Aardman Animations e dai fratelli Stephen e Timothy Quay. Il video vince numerosi premi agli MTV Video Music Awards del 1987, tra cui quelli per il miglior video dell'anno e la miglior regia. Stephen R. Johnson realizza anche il clip di Big Time. Oltre a quella di Kate Bush, l'album vanta la presenza di altri illustri collaboratori: dall'ex batterista dei Police Stewart Copeland a Jim Kerr dei Simple Minds, passando per Nile Rodgers, Laurie Anderson e Bill Laswell.

Gabriel ha giocato un ruolo importante nel supporto di Amnesty International, partecipando al U.S.A. Conspiracy of Hope Tour nel 1986 e allo Human Rights Now! Tour del 1988.

Nel 1989, Gabriel pubblica Passion: Music for The Last Temptation of Christ, colonna sonora del film L'ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese. Per molti quest'album rappresenta il culmine del suo lavoro nel campo della world music, e ottiene un Grammy Award nella categoria Best New Age Performance e una nomination ai Golden Globe nella categoria Miglior colonna sonora per un film.

Nel 1992 il musicista inglese pubblica Us, sempre co-prodotto da Daniel Lanois. In quest'album (dedicato alle figlie Anna e Melanie) l'artista affronta tematiche inerenti alle relazioni interpersonali, come la conclusione del suo matrimonio e la lontananza dalla sua prima figlia. L'introspezione che caratterizza quest'album raggiunge la vetta nella canzone Digging in the Dirt (Scavando nella sporcizia). Il relativo videoclip viene realizzato dal documentarista John Downer, scelto personalmente da Gabriel dopo aver visionato un suo lavoro. Nella canzone Come Talk to Me, cantata con Sinead O'Connor, l'autore descrive la sofferenza causata dalla lontananza della figlia .
Us è stato seguito da un tour mondiale (Secret World Tour) la cui caratteristica principale consisteva in due palcoscenici separati, uno rotondo e uno quadrato (mondo femminile e mondo maschile), uniti da un ponte che Gabriel durante il concerto percorreva più volte avanti e indietro e che, nel brano Slow Marimbas, attraversava a bordo di una barca.

L'artista intanto vince altri tre Grammy Awards: Miglior video musicale 1992 per Digging in the Dirt, nel 1993 per Steam e nel 1995 per il tour Secret World Live.

Nel 2000 Peter Gabriel pubblica OVO, colonna sonora per lo spettacolo al Millennium Dome di Londra. Nel 2002 viene pubblicato Long Walk Home: Music from the Rabbit-Proof Fence, che contiene le musiche per il film australiano Rabbit-Proof Fence (in Italia distribuito col titolo La generazione rubata), ispirato a una serie di eventi realmente accaduti. La colonna sonora ottiene una nomination ai Golden Globe. Nel settembre del 2002, Gabriel pubblica Up, il suo ultimo album di inediti a tutt'oggi (con la sola eccezione del brano "I grieve" giá presente nella colonna sonora del film "City of Angels" del 1998 del regista Brad Silberling). Up è interamente autoprodotto e segna il ritorno a delle sonorità molto meno commerciali, con tematiche oscure simili a quelle dei suoi primi album solisti. L'album mostra anche la libertà di Gabriel dalle regole della lunghezza radiofonica dei brani: eccetto la canzone The Drop, nessun brano in Up dura meno di sei minuti e alcune attraversano dei veri e propri movimenti con grandi cambiamenti sia di suono che di tematica. Il primo singolo estratto è The Barry Williams Show, il cui video è diretto da Sean Penn che appare anche in alcune riprese del filmato.

Musicisti e collaboratori

Mentre l'intervallo fra i vari album è continuato a crescere nel tempo (sei anni tra So e Us, dieci tra quest'ultimo e Up), Gabriel ha sempre mantenuto una squadra abbastanza stabile di musicisti e tecnici. Tony Levin, bassista e suonatore di Stick, ha per esempio partecipato a ogni progetto e tour di Gabriel sin dal 1976; il chitarrista David Rhodes è stato con Gabriel sin dal 1979, sia in studio sia in tour. Peter Gabriel è noto anche per le sue collaborazioni con artisti di spicco: dai co-produttori come Bob Ezrin, Robert Fripp, Steve Lillywhite e Daniel Lanois, ai musicisti come Billy Cobham, L. Shankar, Youssou N'Dour, Larry Fast, Nusrat Fateh Ali Khan, Sinéad O'Connor, Kate Bush, Paula Cole, Papa Wemba, Manu Katché, Stewart Copeland, Joni Mitchell, Tom Robinson, The Call, Tony Childs, Nona Hendryx.

Nel corso degli anni Gabriel ha collaborato più volte con la cantante britannica Kate Bush; la Bush ha registrato i cori per le canzoni Games Without Frontiers e No Self Control, e nel 1986 ha duettato con Gabriel in Don't Give Up. Nel 1979 Gabriel è apparso come ospite nello speciale televisivo della Bush e il loro duetto sulle note di Another Day di Roy Harper venne quasi pubblicato come singolo.

Gabriel ha anche collaborato con Laurie Anderson nella lavorazione di due versioni di una canzone dell'artista statunitense: Excellent Birds. La prima versione sarebbe stata pubblicata nel suo album Mister Heartbreak e un'altra leggermente diversa, intitolata This Is the Picture (Excellent Birds) è apparsa su So di Gabriel.

Nel 1987 Laurie Anderson, mentre consegnava un premio a Gabriel, raccontò che una volta le sessioni di registrazione si erano protratte sino a tarda notte e la voce di Gabriel aveva cominciato a suonare strana, quasi sognante. Scoprirono poi che si era addormentato davanti al microfono, ma aveva continuato a cantare.

Sempre nel 1987 appare nell'album omonimo di Robbie Robertson, duettandoci in Fallen Angel e apparendo nel relativo videoclip.

Nel 1988 Gabriel duettò con Joni Mitchell in My Secret Place per l'album di quest'ultima Chalk Mark in a Rain Storm. La canzone divenne un singolo di discreto successo, anche grazie al videoclip in bianco e nero diretto da Anton Corbijn.

Nel 1994 appare nel disco The Glory of Gershwin prodotto da George Martin e registrato da vari artisti, che interpretano brani del grande compositore statunitense insieme al celebre armonicista Larry Adler. L'album è registrato in occasione dell'ottantesimo compleanno di Adler e vede la partecipazione di 16 grandi voci tra cui Elton John, Kate Bush e Sting. Peter interpreta una struggente versione di Summertime.

Nel 2000, insieme a Zucchero, Anggun, Patrick Bruel, Stephan Eicher, Faudel, Lokua Kanza, Laam, Nourith, Axelle Red l'artista inglese partecipa a un progetto di beneficenza per la lotta contro l'AIDS, cantando il singolo di Erick Benzi Qui Sait.

Nel 1998 Gabriel appare nella colonna sonora di Babe: Pig in the City (titolo it. Babe va in città), non come compositore ma come cantante nella canzone That'll do, scritta da Randy Newman. La canzone ricevette una nomination agli Oscar e alla cerimonia di consegna dei premi Gabriel e Newman eseguirono dal vivo il pezzo. Gabriel appare anche nella colonna sonora di Shall We Dance? nel 2004, cantando The Book of Love dei The Magnetic Fields. La stessa è stata utilizzata da Bill Lawrence nell'ultimo episodio della serie televisiva Scrubs, come pezzo di chiusura della serie.

Nel 2008 esce il lungometraggio di fantascienza WALL•E nella cui colonna sonora è presente il brano inedito di Peter Gabriel "Down to Earth" che accompagna i titoli di coda. Questo brano non è mai stato incluso in alcun album di Peter Gabriel ne' è mai stato pubblicato come singolo.

Nel 2016 collabora con Ryan Tedder dei OneRepublic nel loro quarto album, Oh My My.

WOMAD e altri progetti

Peter Gabriel è da molto tempo interessato e coinvolto nella world music. La prima prova della forte influenza che questa musica ha su Gabriel è rintracciabile sin dal suo terzo album del 1980. Questa influenza è cresciuta col tempo ed è anche il fattore principale dietro la creazione del movimento WOMAD (World of Music, Arts and Dance). Gabriel ha inoltre creato i Real World Studios con sede a Box nel Wiltshire e un'etichetta discografica affine, chiamata Real World Records, in modo da facilitare la creazione e la distribuzione della world music di vari artisti. Col tempo ha anche cercato di sensibilizzare il mondo occidentale circa il lavoro di artisti come Yungchen Lhamo, Nusrat Fateh Ali Khan e Youssou N'Dour. Gabriel è anche da lungo tempo impegnato personalmente in campo umanitario, fatto che lo ha portato alla costituzione di una società nonprofit, Witness, che fornisce video camere agli attivisti umanitari in modo che essi possano denunciare gli orrori della povertà e gli abusi. La canzone "We Do What We're Told (Milgram's 37)" dall'album So del 1986, si riferisce agli esperimenti condotti dallo psicologo statunitense Stanley Milgram e in modo particolare ai 37 dei 40 soggetti che durante uno degli esperimenti mostrarono completa obbedienza e sottomissione .

Negli anni ottanta Gabriel ha composto Undercurrents, un brano di 17 minuti per lo spettacolo dell'Assemblea Teatro Torino intitolato Nei segni dell'alveare, ispirato all'opera Le città invisibili di Italo Calvino.

Durante gli anni novanta Peter Gabriel ha sviluppato sistemi avanzati di intrattenimento multimediale su CD-ROM, creando gli acclamati progetti Xplora e Eve. Questi due CD-ROM nonostante il veloce progresso tecnologico possono ancora essere utilizzati su tutti i nuovi computer installando la versione di quicktime presente nel cd-rom e facendola convivere con la versione di quicktime attuale.

Gabriel è anche uno dei fondatori di On Demand Distribution (OD2), uno dei primi servizi online di download musicale. Questa tecnologia è ora usata da MSN Music UK e da altre società ed è diventata la piattaforma di download principale per i negozi in Europa. OD2 è stata comprata nel giugno 2004 dalla US Company Loudeye.

Inoltre Gabriel è il cofondatore (assieme a Brian Eno) di un sindacato per musicisti chiamato Mudda, acronimo di "Magnificent Union of Digitally Downloading Artists".

Nel giugno del 2005 Gabriel e l'imprenditore industriale David Engelke hanno rilevato la Solid State Logic, un'azienda leader nella produzione di console per il missaggio e di componenti audio digitali.

Nel 2007 Gabriel promuove il progetto WE7. Il primo artista italiano a rappresentare WE7 è Roberto Tardito.

Lavori successivi

Recentemente Peter Gabriel ha collaborato con le aziende di videogiochi Cyan Worlds e Ubisoft per aiutarli nella produzione del suono dei loro ultimi giochi. Nel 2003 il videogioco Uru: Ages Beyond Myst conteneva la canzone "Burn You Up, Burn You Down" in vari spezzoni. La canzone, mixata in maniera diversa, vede la collaborazione con i Blind Boys of Alabama (che collaborarono anche per la canzone "Sky Blue") e appariva in una copia per la stampa dell'album Up, ma venne cancellata al momento dell'uscita dell'album. Nel 2004 rinnova la collaborazione con Cyan Worlds collaborando al videogioco Myst IV: Revelation, per il quale oltre a registrare una nuova versione della canzone del 1987 "Curtains", si è prestato anche come doppiatore di uno spirito guida.

Gabriel ha suonato al fianco di Cat Stevens, per la prima volta dopo la collaborazione del 1970, durante il concerto organizzato da Nelson Mandela a Johannesburg.

Peter Gabriel ha avuto due figlie dal suo primo matrimonio: Melanie e Anna. Melanie è stata cantante durante il Growing Up Tour del 2002, mentre Anna ha girato un documentario dello stesso tour chiamato Growing Up Tour: A Family Portrait. Il documentario è disponibile, come per il concerto, in DVD. Nel 2002 Gabriel e la sua seconda moglie hanno avuto un figlio, Isaac.

Recentemente Gabriel ha introdotto The Filter, un'applicazione per iTunes che può generare automaticamente delle playlist a seconda del tipo musica che si seleziona. Ha inoltre partecipato alla colonna sonora del film Disney WALL•E con il brano Down to Earth.

Nel 2008 è stato pubblicato Big Blue Ball, un album registrato da Peter Gabriel e numerosi altri artisti (quali Sinéad O'Connor, Natacha Atlas e Papa Wemba) in tre settimane durante le estati del 1991, 1992 e 1995 presso i Real World Studios dello stesso Gabriel.[9]

Nel 2009 Peter Gabriel ha registrato un album di ri-arrangiamenti di brani di altri musicisti, intitolato Scratch My Back. Obiettivo dell'album era uno scambio di interpretazioni, progetto che ha visto la sua conclusione solo nel 2013. L'album è uscito nel febbraio 2010 e stato seguito da New Blood, il suo nono album da studio pubblicato nel mese di ottobre 2011. In quest'ultimo lavoro i brani sono tutti tratti dal repertorio di Peter Gabriel e sono arrangiati da John Metcalfe.

Nel mese di settembre 2013 è stato pubblicato[10], invece, 'And I'll Scratch Yours' che conclude l'esperimento di Scratch My Back. In questo album sono David Byrne, Bon Iver, Regina Spektor, Stephin Merritt, Joseph Arthur, Randy Newman, Arcade Fire, Elbow, Brian Eno, Feist e Timber Timbre, Lou Reed ed infine Paul Simon ad interpretare brani di Peter Gabriel.

Nel Maggio 2012 Peter Gabriel ha annunciato sul suo sito ufficiale che avrebbe intrapreso un tour "celebrativo" dei 25 anni dell'album che lo portò al successo mondiale: So, del 1986. Il tour, che è stato chiamato "Back To Front", include tutti i componenti della band di Gabriel che parteciparono al tour originale, un palco che ricorda molto quello originariamente usato e l'esecuzione, oltre ad altre canzoni prese da tutto il suo repertorio, dell'intero So nell'ordine dei pezzi originale.
Il Tour è partito dall'America a settembre del 2012 fino ad arrivare, dopo alcune pause, in Europa ad ottobre 2013, per poi interrompersi, ma riprendere per alcune date tutte europee a maggio 2014.
Dal concerto all'O2 Arena di Londra è stato tratto un film che avrà una distribuzione al cinema e successivamente in DVD. Tutti gli show sono stati registrati per fornire CD audio di ogni concerto.

Il 16 giugno 2016 Peter Gabriel ha pubblicato una nuova canzone intitolata I'm Amazing; sul sito ufficiale si legge: "È la prima nuova composizione da Peter che viene pubblicata sin dalla traccia Show Yourself contenuta nel film Back to Front - Live in London nel 2013.

"Ho scritto una canzone qualche anno fa - 'I'm Amazing', che è stata, in parte, ispirata dalla vita e dalle lotte di Muhammad Ali; nell momento della sua morte, quando così tante persone stanno celebrando la sua vita e pensano a tutto ciò che egli ha rappresentato e realizzato, è sembrato il momento giusto per pubblicarla ."- Peter Gabriel.

Apparizioni successive

Il 10 febbraio 2006 Peter Gabriel canta Imagine di John Lennon alla Cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali, a Torino. Il 3 luglio 2007 torna a Roma e suona per la seconda volta a Capannelle, in occasione del RomaRock Festival, per la tournée europea del Warm Up Tour; durante questo tour canta delle canzoni che mancavano da molto tempo dalle sue scalette e sono state selezionate direttamente dai fan tramite il suo sito internet. Tra queste D.I.Y., On The Air e Mother Of Violence, tratti dal secondo album. Uno dei suoi commenti ai brani dimenticati è Vogliamo spazzare via la ruggine.

Nel 2006 vince il premio "Man of peace 2006", opera in bronzo dal titolo Dafne per la Pace realizzata da Virgilio Mortet, consegnato al Summit dei Nobel per la pace al Campidoglio, a Roma.

Nel 2009 vince insieme a José Antonio Abreu il premio Polar Music Prize che viene considerato come il "Nobel della Musica" e assegnato dall'Accademia Reale Svedese della Musica.

Dal 10 maggio 2003 è cittadino onorario del comune di Arzachena.[11].

Nel giugno del 2014 si riunisce con gli altri componenti dei Genesis per la realizzazione di un documentario sulla loro storia.

Stile musicale

Lungo la sua carriera, Peter Gabriel si è imposto con un repertorio pop, rock e art rock contaminandolo con citazioni etno-elettroniche.[2][5][12] Se le prime produzioni sono ancora segnate dai trascorsi dell'artista con i Genesis, il quarto album Peter Gabriel (1982) si svincola definitivamente dai vincoli del rock progressivo con la sua musica fatta di "flauti andini ricreati al Fairlight, Steve Reich in rock, l'Africa racchiusa in un satellite e mandata a spiarci da lassù."[13] Della sua discografia si segnalano So (1986) che fonde sonorità accessibili e sperimentazione citando il funky e il rock,[14] e la prova strumentale di Birdy (1985), fra le uscite più complesse dell'artista.[15] Ha successivamente approfondito il discorso della world music come confermano la colonna sonora di Passion (1989): un album di "voci, echi e profumi senza tempo, sospesi tra la terra e il cielo, a spazzare via pregiudizi e frontiere culturali"[14] e il più recente Big Blue Ball (2008),[12] mentre alcune delle sue ultime uscite sono rivisitazioni in chiave orchestrale di brani suoi e di altri artisti (Scratch My Back del 2010 e New Blood del 2011). Il profilo a lui dedicato nel sito di MTV lo inserisce fra gli esponenti dell'album-oriented rock e del college rock.[2]

Discografia

  • 1977 – Peter Gabriel (Car)
  • 1978 – Peter Gabriel (Scratch)
  • 1980 – Peter Gabriel (Melt)
  • 1982 – Peter Gabriel (Security)
  • 1986 – So
  • 1992 – Us
  • 2002 – Up
  • 2010 – Scratch My Back
  • 2011 – New Blood

VHS

  • 1987 – CV The video (videoclip)
  • 1990 – POV (Point of View) (concerto di Atene 1988)
  • 1993 – All About Us (videoclip)

Videoclip

  • 1977 – Solsbury Hill (versione #1)
  • 1977 – Modern Love (di Peter Medak)
  • 1980 – Games Without Frontiers (di David Mallet)
  • 1982 – Shock the Monkey (di Brian Grant)
  • 1983 – I Don't Remember (di Marcello Anciano)
  • 1986 – Sledgehammer (di Stephen R. Johnson)
  • 1986 – Don't Give Up (versione #1: con Kate Bush) (di Godley & Creme)
  • 1986 – Big Time (di Stephen R. Johnson)
  • 1986 – Mercy Street (di Matt Mahurin)
  • 1987 – Don't Give Up (versione #2: con Kate Bush) (di Jim Blashfield)
  • 1987 – Red Rain (di Matt Mahurin)
  • 1987 – Biko (Cry for Freedom) (di Godley & Creme)
  • 1989 – Zaar (con Stefan Roloff) (di Stefan Roloff)
  • 1990 – Solsbury Hill (versione #2) (di Graham Dean & Peter Gabriel)
  • 1990 – Shaking the Tree (con Youssou N'Dour) (di Isaac Julien)
  • 1992 – Digging in the Dirt (di John Downer)
  • 1992 – Steam (di Stephen R. Johnson)
  • 1993 – Blood of Eden (di Michael Coulson & Nicholas Bruce)
  • 1993 – Kiss That Frog (di Brett Leonard)
  • 1993 – Come Talk to Me (di Matt Mahurin)
  • 1993 – Solsbury Hill (versione #3)
  • 1994 – Lovetown (di Michael Coulson)
  • 2002 – The Barry Williams Show (di Sean Penn)
  • 2003 – Growing Up (di Francois Vogel)
  • 2003 – The Drop (di Glenn Marshall)

CD-ROM interattivi

  • 1994 – X plora 1
  • 1996 – Eve

Formazione

Classica (1977-1983)

Curiosità

  • In una intervista del 2011 rilasciata alla rivista on-line The Quietus, Gabriel ha raccontato che nel 1977, in Svizzera, lui e la sua band furono arrestati perché sospettati di essere membri della banda terroristica Baader Meinhof. Dovevano andare in Francia per un concerto e fermatisi per telefonare furono scambiati da alcuni residenti per terroristi (Gabriel aveva una sciarpa che gli copriva il viso, la moglie di Tony Levin indossava vestiti militari). La polizia svizzera li trattenne parecchie ore poi, intuìto l'errore, li rilasciò. Il concerto francese iniziò alle 23.00 .
  • Appare in un cameo nella parte di sé stesso nel film New York Stories (1989) nell'episodio diretto da Martin Scorsese "Lezioni dal Vero", al fianco di Rosanna Arquette con cui all'epoca era fidanzato.
  • Nel 2016 ha composto The Veil per il film di Oliver Stone Snowden.

Note

  1. ^ a b (EN) [urlhttp://www.rollingstone.com/music/lists/20-insanely-great-peter-gabriel-songs-only-hardcore-fans-know-20160705 20 Insanely Great Peter Gabriel Songs Only Hardcore Fans Know], su rollingstone.com. URL consultato il 31 marzo 2017.
  2. ^ a b c Peter Gabriel, su mtv.it. URL consultato il 31 marzo 2017.
  3. ^ (EN) Tom Moon, 1000 Recordings to Hear Before You Die, Workman, 2008, p. 296.
  4. ^ (EN) MOJO Issue 197 / April 2010, su mojo4music.com. URL consultato il 31 marzo 2017.
  5. ^ a b Paolo Prato, Dizionario di pop & rock, Antonio Vallardi, 1996, p. 140.
  6. ^ Archivio (lettera "P"), su ondarock.it. URL consultato il 30 marzo 2017.
  7. ^ Peter Gabriel - biografia, recensioni, discografia, foto :: OndaRock
  8. ^ Rockpalast Archiv - 3.Rocknacht 1978
  9. ^ Big Blue Ball Big Blue Ball Website.
  10. ^ And I'll Scratch Yours News pubblicata sul sito http://www.petergabriel.com
  11. ^ Cerimonia per Peter Gabriel cittadino onorario di Arzachena Corriere della sera.
  12. ^ a b (EN) Peter Gabriel, su britannica.com. URL consultato il 31 marzo 2017.
  13. ^ Eddy Cilía, Federico Guglielmi, Rock 500 dischi fondamentali, Giunti, 2002, p. 102.
  14. ^ a b Enzo Gentile, Alberto Tonti, Il dizionario del pop-rock, Zanichelli, 2014, pp. 630-31.
  15. ^ Eddy Cilía, Enciclopedia Rock - '90 (quinto volume), Arcana, 2001, p. 205.

Bibliografia

  • AA. VV., Peter Gabriel, interviste, storie e travestimenti. Discografia completa da solo e con i Genesis,. Arcana, 1985 ISBN 88-85008-77-1
  • Armando Gallo, Peter Gabriel, Omnibus Press, 1986 (libro fotografico a tiratura limitata) ISBN 0-7119-0783-8
  • Tommaso Ridolfi, Peter Gabriel, Sognando un mondo reale, Gammalibri, 1987
  • Spencer Bright, Peter Gabriel, an authorized biography, Pan Books, 1988
  • Giampiero Cara, Alessandro Staiti, Peter Gabriel, Big Parade, 1989
  • Alfredo Marziano, Peter Gabriel, Suoni senza frontiere, Auditorium, 1998
  • Ida Tiberio, Peter Gabriel, Esplorazioni nel mondo reale, Giunti, 1998
  • Mario Giammetti, Peter Gabriel il trasformista, Arcana, 1999
  • Chris Welch, La vita segreta di Peter Gabriel, Giunti, 2000
  • Daryl Easlea, Senza frontiere - vita e musica di Peter Gabriel, Arcana, 2014
  • Mario Giammetti, Peter Gabriel Not One Of Us, Edizioni Segno, 2016
Libri di traduzione testi
  • Peter Gabriel: edito, inedito, inatteso, Sconcerto, 1983 (trad. Bernardo)
  • Peter Gabriel, Edizioni Grafiche Lo Vecchio, 1997 (trad. Francesco Fabiano)
  • Le canzoni di Peter Gabriel, Editori Riuniti, 2004 (trad. Davide Castellini)

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