Fred Buscaglione
nato il 23.11.1921 a Torino, Piemonte, Italia
morto il 3.2.1960 a Roma, Lazio, Italia
Fred Buscaglione
Fred Buscaglione | ||
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Nazionalità | Italia | |
Genere | Swing Pop |
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Periodo di attività |
1946-1960 | |
Etichetta | La Voce del Padrone, Cetra | |
Album pubblicati | 9 | |
Studio | 9 | |
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Fred Buscaglione (Torino, 23 novembre 1921 Roma, 3 febbraio 1960) è stato un cantautore, polistrumentista e attore italiano.
Ha scritto alla sua morte Leo Chiosso, amico e collaboratore:
Biografia
L'infanzia
Nato a Torino da una famiglia originaria di Graglia, un paesino in provincia di Biella, era un bambino vivace e solare ed il suo ricordo è vivo tra i vicini intervistati dai cronisti. Mostrò sin da piccolo una grande passione per la musica.
A undici anni fu ammesso al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino che però abbandonò dopo tre anni di frequenza un po' per la scarsa simpatia rispetto alla musica classica e un po' perché le non floride condizioni economiche della sua famiglia (il padre era pittore edile, la madre portinaia e occasionalmente insegnante di pianoforte) lo costrinsero a cercare lavoro prima in piccoli impieghi da fattorino e poi da apprendista odontotecnico.[1]
Era ancora adolescente quando iniziò ad esibirsi nei locali notturni della città come cantante jazz: come polistrumentista era in grado di suonare diversi strumenti, dal contrabbasso, al violino, al pianoforte, alla tromba. Un giorno, durante una sua esibizione al Gran Caffè Ligure, venne notato da uno studente di giurisprudenza, appassionato lettore di libri gialli di nome Leo Chiosso. Nacque così un sodalizio artistico che durò fino alla prematura scomparsa di Fred.
Durante la seconda guerra mondiale venne richiamato sotto le armi e distaccato in Sardegna, dove si mise in luce organizzando spettacoli per le truppe. Venne fatto prigioniero dagli Americani, fu contattato dai fratelli Franco e Berto Pisano con i quali aveva formato il Quintetto Aster a Cagliari, che lavorava per la radio alleata e per Radio Sardegna, allora diretta da Jader Jacobelli[2]. Del gruppo facevano parte anche Gianni Saiu e Carletto Bistrussu a cui in seguito si aggiunsero Giulio Libano e Sergio Valenti. Questo gli permise di continuare a fare musica e di sperimentare le nuove sonorità e i nuovi ritmi che venivano dagli Stati Uniti.
La "gavetta"
Dopo la fine della guerra Buscaglione rientrò a Torino e ricominciò a suonare, prima in orchestre di altri, poi fondando un proprio gruppo, gli Asternovas. Iniziò quindi una vita randagia fatta di spettacoli in locali notturni di varie città d'Europa, talvolta anche di infimo ordine.
A Torino dal 1946, Fred aveva ricominciato a frequentare assiduamente l'amico Leo Chiosso, con il quale iniziò a comporre canzoni. Il rapporto tra i due era praticamente simbiotico, al punto che si trasferirono nello stesso palazzo, in due appartamenti dirimpetto l'uno all'altro, in Via Eusebio Bava 26 bis, in zona Vanchiglia . Trascorrevano giorni e notti intere insieme a chiacchierare a scambiarsi idee, battute e frasi musicali che Leo annotava e Fred accennava sulla tastiera del pianoforte.
Molto spesso si trattava di canzoni un po' strampalate, che parlavano con ironia di "bulli e pupe", di New York e di Chicago, di duri spietati con i nemici, ma sempre in balia delle donne e dell'alcool.
Nacquero così le canzoni che lo fecero conoscere in tutta Italia, molte delle quali eseguite dal vivo in concerto e registrate su disco, alcune in coppia con la moglie Fatima quali: Che bambola, Teresa non sparare, Eri piccola così, Love in Portofino, Porfirio Villarosa (ispirata alla figura del celebre playboy Porfirio Rubirosa), Whisky facile.
Fred si calò nel personaggio, facendosi crescere un paio di baffetti e presentandosi in scena in doppiopetto gessato e cappello a larghe falde, ispirato a Clark Gable ed ai gangster americani come apparivano nei racconti hard-boiled di scrittori quali Damon Runyon, uno degli autori preferiti da Chiosso.
La sua discografia, nonostante la brevità della sua carriera, è folta. Nel 1956 incise numerosissime canzoni e in quello stesso anno uscirono i suoi primi 33 giri. Eppure non fu facile per lui trovare una casa discografica che accettasse di incidere quelle canzoni così trasgressive e inconsuete per l'epoca. Le sue prime incisioni risalgono al 1952, alcuni pezzi standard del repertorio jazz per l'etichetta La Voce del Padrone (oggi pressoché introvabili), ma nessuno si sentiva di dargli l'opportunità di incidere le "sue" canzoni.
Un aiuto decisivo arrivò dall'amico Gino Latilla, che aveva ottenuto un discreto successo con la canzone Tchumbala-bey scritta dal duo Chiosso-Buscaglione. Egli insistette tanto con il direttore della sua casa discografica, la Cetra, affinché lui gli lasciasse incidere le sue canzoni, al punto di anticipare di tasca propria le spese, e così nel 1955 vide la luce il primo singolo: un 78 giri che contiene due canzoni: Che bambola/Giacomino. L'idea piacque al pubblico e il singolo vendette circa 980.000 copie in assenza di qualsiasi battage pubblicitario cosicché Buscaglione, incoraggiato da questo inaspettato successo, decise di incidere tante altre canzoni e sempre grazie all'appoggio di Latilla partecipò ad alcune trasmissioni radiofoniche, che contribuirono notevolmente alla sua nascente popolarità.
Il matrimonio
Nel 1949 a Lugano in un cabaret conobbe un'artista magrebina, Fatima Ben Embarek, meglio conosciuta con il nome d'arte di Fatima Robin's, che si esibiva nello stesso locale come acrobata e contorsionista insieme al padre ed alla sorella. Fred iniziò a farle una corte serrata ma doveva fare i conti con l'ostilità del padre della ragazza e finì per organizzare con lei una romantica fuga in una notte di neve, su una slitta trainata da un cavallo. I due si sposarono nel 1953 in chiesa, dopo la conversione di lei al cattolicesimo, e lei iniziò con il marito una nuova carriera come cantante. Il loro rapporto fu tenero ma a volte burrascoso, costellato di liti e riappacificazioni puntualmente scandite sulle pagine dei rotocalchi. Quasi sempre era la gelosia di Fatima a far scoccare la scintilla dell'ennesimo litigio. La coppia si separò definitivamente nell'ottobre del 1959. Ma nel gennaio del 1960 i due si rividero a Firenze, a causa di impegni artistici concomitanti (lui al River Club, lei allo Chez Moi), e Buscaglione si trattenne in città anche dopo la fine delle sue serate fiorentine. Giravano voci di una riconciliazione tra i coniugi, alimentate dal fatto che Buscaglione promise di tornare nel capoluogo toscano per nuove esibizioni a febbraio, ma il destino non gliene diede il tempo.
Il successo
Alla fine degli anni cinquanta Fred Buscaglione era uno degli uomini di spettacolo più richiesti, e non solo come cantante. Era dappertutto: nelle pubblicità, alla televisione e nei film, prima con brevi apparizioni canore, poi in ruoli autonomi incarnando quasi sempre la figura del simpatico spaccone.
La sua attività si faceva sempre più frenetica: girava due o tre film contemporaneamente il mattino, registrava spettacoli televisivi nel pomeriggio, incideva dischi la sera e cantava nei night la notte, spostandosi a bordo di una vistosa auto americana, una Ford Thunderbird che lui chiamava "Criminalmente bella", come una delle sue canzoni. Ma il successo ebbe per lui anche conseguenze sgradevoli, dal momento che la moglie Fatima, forse gelosa del suo successo e dei pettegolezzi apparsi sui rotocalchi che lo dipingevano come un tombeur de femmes e che gli attribuivano flirt con le attrici con cui recitava (soprattutto Scilla Gabel e Anita Ekberg), finì col separarsi da lui, che si trasferì all'Hotel Rivoli di Roma.
Forse stanco del suo personaggio di "duro", sul finire degli anni cinquanta Fred iniziò ad incidere canzoni melodiche, talvolta scritte anche da altri autori come: Guarda che luna, Non partir (di Giovanni D'Anzi e Alfredo Bracchi) e Al chiar di luna porto fortuna (scritta da Carlo Alberto Rossi).
Tre settimane prima della morte, in un'intervista al quotidiano Stampa Sera espresse l'intenzione di ritirarsi nel giro di due anni, affermando: «Prima che la gente mi volti le spalle, Fred il duro sparirà, ed io tornerò ad essere solo Ferdinando Buscaglione».
La tragica morte
Buscaglione morì improvvisamente all'alba del 3 febbraio 1960, a soli 38 anni, in un incidente d'auto, mentre rientrava all'hotel Rivoli dopo aver trascorso la notte esibendosi in un night di via Margutta, a Roma[3]. La sua Ford Thunderbird color lilla, giunta all'incrocio fra via Paisiello e viale Rossini nel quartiere romano dei Parioli, si scontrò con un camion Lancia Esatau carico di porfido guidato dal ventiquattrenne Bruno Ferretti, che tentò di soccorrerlo insieme a un metronotte e a un passante. Fermarono un autobus dove caricarono il cantante, che giunse però troppo tardi all'ospedale.
Ai suoi funerali, svoltisi a Torino nella Chiesa di Santa Giulia il successivo 6 febbraio, parteciparono decine di migliaia di persone tra cui molte celebrità della musica e dello spettacolo, da Johnny Dorelli a Gino Latilla e Wanda Osiris[4].
È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino (terza ampliazione nord area n.184).
Il mito postumo
La scomparsa di Fred Buscaglione, avvenuta nel pieno della sua carriera di cantante e di attore, fu un evento mediatico che ebbe ampie ripercussioni nell'Italia del boom economico. Il suo ultimo film, le cui riprese erano terminate pochi giorni prima del tragico incidente, e che si sarebbe dovuto intitolare A qualcuno piace Fred, uscì nelle sale il 24 febbraio 1960 con il titolo Noi duri ed ottiene immediatamente un enorme successo, restando in programmazione per mesi. Nel film Buscaglione recita con attori famosi come Paolo Panelli, Totò e Scilla Gabel, tenendo la scena con naturalezza e brio.
Le sue canzoni continuarono ad essere ascoltate alla radio e nei juke-box che andavano diffondendosi per la penisola e la folla cosmopolita che invadeva Roma durante le Olimpiadi portò a casa, tra i souvenir, anche i dischi di questo bravo e sfortunato artista, accrescendone la conoscenza anche all'estero.
La RAI periodicamente trasmette programmi rievocativi della sua figura usando materiali di archivio ed interviste ad amici e collaboratori. Nel 1980, per il ventesimo anniversario della sua scomparsa, venne trasmesso il programma In memoria di Fred Buscaglione, in cui diversi artisti riproposero i suoi successi accompagnati dall'orchestra diretta da Gorni Kramer. Nel corso del programma Rino Gaetano si esibì in una molto personale e appassionata rivisitazione de Il dritto di Chicago.[5]
Nella stagione 1991-1992 andò in scena il musical Fred, ispirato alla vita di Buscaglione, con la regia di Gino Landi su testi di Umberto Simonetta e Italo Terzoli, dove Umberto Smaila interpretava il ruolo del cantante ed attore torinese.
Nel 1995 nacque a Roma, per iniziativa dell'attore e cantante Federico Scribani, la Fred Forever Jumpin' Orchestra, una cover band che riproponeva i successi dell'ormai mitico cantante torinese. Il gruppo cambiò in seguito il suo nome in Buscaja, e ancora oggi porta nei suoi concerti la testimonianza dell'arte e dello spirito guascone di Fred Buscaglione, contribuendo a perpetuare il mito di un artista che ci ha lasciato quando aveva ancora molto da darci.
Nel 2008 Fred Buscaglione venne iscritto nel "Pantheon dello Swing Italiano" come uno degli Immortali[6], nell'ambito del progetto "Sultanato dello Swing" ideato da Freddy Colt con il patronage del pianista jazz Stefano Bollani.
Gli emuli
Lo stile inconfondibile del gangster utilizzato da Fred Buscaglione, ha inoltre ispirato vari artisti che ne hanno proseguito il cammino da lui iniziato, ne hanno eseguito i brani inediti o delle reinterpretazioni, spesso calcando la mano sul carattere "malavitoso", o su quello macabro e grottesco.
Tra questi ricordiamo:
- Franz Campi: autore, attore e cantante che pratica il teatro canzone e che da anni ripropone la storia e le canzoni di Fred nello spettacolo Sono Fred dal whisky facile
e nei concerti. Ha pubblicato Che soggetto quel Fred!, cofanetto che racchiude un cd con le canzoni di Buscaglione da lui reinterpretate ed un documentario inedito per ricordarlo. Per realizzarlo, Franz Campi e Stefano Neri hanno girato lItalia sulle tracce di chi ha conosciuto Fred, dei suoi parenti, amici, collezionisti di cimeli, fans appassionati, big dello spettacolo e della musica italiana.. raccogliendo nuove testimonianze, storie, aneddoti e analisi. Tra gli intervistati: Paolo Belli, Andrea Mingardi, Paolo Limiti, Prof. Antonio Faeti, Letizia Buscaglione, Giorgio Chiosso, Paolo Zavallone, Roberto Freak Antoni.
- Fred Bullo: emulo di Buscaglione perfino nel primo nome e nelle iniziali dello pseudonimo (il suo vero nome è Mauro Cipolla), ne imita lo stile e l'abbigliamento, il suo brano più celebre (protagonista anche di un cinebox) è Tritolo.
- Piero Focaccia: realizza alcune reinterpretazioni di Buscaglione, quali: Porfirio Villarosa, Teresa, non sparare!.
- Roby Guareschi: sulla stessa scia di Buscaglione già percorsa da Riz Samaritano, esegue anche le medesime canzoni, come La grana o Kriminal Tango.
- Riz Samaritano: il più prolifico emulo di Fred Buscaglione, che ne ha accentuato il carattere macabro e criminale, con brani originali come Cadavere spaziale o I cornuti. I dischi di Riz Samaritano durante tutti gli anni sessanta sono tra i cavalli di battaglia dell'etichetta Combo Record per la quale incide.
- Henrj Ferraris: torinese come Buscaglione, in alcuni dischi è riportato come Henry. Incide per l'Emanuela Records imitando lo stile ed eseguendo anche alcune cover (come "La tazza di te" e "Che bella cosa sei").
Discografia
78 giri
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33 giri
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16 giri
- 6 ottobre 1958 Fred Buscaglione & i suoi Asternovas (Cetra, LP16 N. 3)
- 20 maggio 1959 Fred Buscaglione & i suoi Asternovas (Cetra, LP16 N. 5)
45 giri
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EP
(Nota: i dischi contrassegnati dall'asterisco contengono alcune canzoni cantate da Fatima Robin's)
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Filmografia
- Poveri milionari, regia di Dino Risi (1959)
- I ladri, regia di Lucio Fulci (1959)
- Guardatele ma non toccatele, regia di Mario Mattoli (1959)
- Noi siamo due evasi, regia di Giorgio Simonelli (1959)
- Il moralista, regia di Giorgio Bianchi (1959)
- I ragazzi del Juke-Box, regia di Lucio Fulci (1959)
- La Duchessa di Santa Lucia (1959)
- La cento chilometri regia di Giulio Petroni (1959)
- Noi duri, regia di Camillo Mastrocinque (1960)
- Tu che ne dici?, regia di Silvio Amadio (1960)
Note
- Fonte: Gioachino Lanotte, Fred Buscaglione - Cronache swing dagli anni 50, Editori Riuniti
- Manlio Brigaglia. Radio Brada. URL consultato il 29 dicembre 2012 .Articolo su Radio Sardegna
- Gianfranco Franci, "Fred Buscaglione è morto in uno scontro automobilistico". Stampa Sera, 3 febbraio 1960, p.1.
- "Ventimila persone hanno seguito i funerali di Fred Buscaglione". La Stampa, 7 febbraio 1960, cronaca cittadina p.2.
- Sarà una delle sue ultime apparizioni televisive, poiché l'anno seguente anche l'artista crotonese perderà la vita in circostanze simili a quelle in cui perì Buscaglione: in un incidente stradale contro un camion all'alba di un giorno festivo.
- Sito ufficiale
Bibliografia
- Claudio Castellacci e Vincenzo Mollica, Fred Buscaglione forever, Il Candelaio Edizioni, Firenze 1981
- Francesco Di Pace, Fred Buscaglione, Multiplo Edizioni, 1990
- P.L. Bassignana,Torino settantanni, San, Torino 1997
- Maurizio Ternavasio, Il Grande Fred - Fred Buscaglione, una vita in musica, Lindau, Torino 2000, ISBN 88-7180-226-8
- Gioachino Lanotte, Fred Buscaglione - Cronache swing dagli anni 50, Editori Riuniti, Roma 2007, ISBN 8835958822
- Leo Chiosso, I giorni di Fred, libro+DVD, Mondadori 2007 ISBN 8804560150
- Gino Fortunato, A qualcuno piace Fred?, Edizioni Joker, Novi Ligure 2000
- Maurizio Maiotti (con la collaborazione di Armando Buscema). 1944-1963: i complessi musicali italiani. Maiotti Editore, 2010, alla voce: "Fred Buscaglione e gli Asternovas". 28-37
Voci correlate
- Riz Samaritano
Collegamenti esterni
- Il sito dedicato a Fred Buscaglione
- la poesia dedicata a Fred Buscaglione di Ermanno Eandi
- Fred dal whisky facile
- Fred Buscaglione quarant'anni dopo
- Nel cielo dei bar - Il grande Fred con file video
- Note sul documentario "Fred"
- A qualcuno piace Fred - Fred Buscaglione La Storia Siamo noi
- Corso di Storia della canzone italiana: Fred Buscaglione (video)
- Gli Avviso di Sfratto, band rock and roll italiana dal 1995, ha eseguito Buonasera signorina su Italia 8
- Noi duri video tratto dal film omonimo
- Che notte video tratto dal film I ladri
- Premio Buscaglione "Sotto il cielo di Fred", manifestazione dedicata alla canzone d'autore e legata alla figura artistica di Fred Buscaglione
- Quella notte al "Navarro" di Bolzano, pochi giorni prima di morire, il racconto di un pianista del night
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