Edoardo Bennato

Edoardo Bennato

nato il 23.7.1946 a Napoli, Campania, Italia

Alias Joe Sarnataro

Edoardo Bennato

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Nastro d'argento migliore colonna sonora 2002

Edoardo Bennato (Napoli, 23 luglio 1946[1]) è un cantautore, chitarrista e armonicista italiano.

È ritenuto da molti critici e musicisti uno dei più grandi rocker italiani;[2][3][4] è stato il primo cantante italiano a riempire lo stadio milanese di San Siro con più di sessantamila persone, il 19 luglio 1980;[5][6] è stato inoltre il primo cantante italiano in assoluto a suonare l'armonica a bocca[7][8][9] e il primo cantante italiano ad esibirsi, nel 1976, al Montreux Jazz Festival[10] (l'anno precedente si era esibito il primo gruppo italiano, gli Agorà[11]).

Tra gli altri primati, Edoardo Bennato ha anche quello di essere stato il primo artista ad aver pubblicato due album a distanza di soli 15 giorni, nel marzo 1980, Uffà! Uffà! e Sono solo canzonette[12][13] (dodici anni dopo Bruce Springsteen effettuerà la stessa operazione con i due album Human Touch e Lucky Town), e quello di essere stato, nel 1974, il primo cantante italiano ad essere etichettato dai giornalisti punk.[14]

Chitarrista, armonicista e cantante, dopo un'esperienza londinese cominciò a proporsi come uomo orchestra suonando contemporaneamente, oltre alla chitarra e all'armonica, anche dei tamburelli, il kazoo e altre percussioni. L'influenza di grandi del rock (Dylan su tutti) e della musica pop caratterizzò subito il suo personaggio e la sua musica, nella quale però non potevano mancare influenze mediterranee e partenopee. Tra gli altri autori che ne hanno ispirato l'opera vanno citati anche Chuck Berry, Elvis Presley, Jimmy "Hammond" Smith, Paul Anka e Neil Sedaka. I suoi testi — specie quelli degli anni settanta — sono spesso ironici[15] e dissacranti[16][17] e rivolti in modo graffiante contro il potere, a qualsiasi livello e in qualsiasi forma si manifesti.[18]

Biografia

Gli esordi e gli anni '60

Figlio di Carlo Bennato, impiegato all'Italsider, e di Adele Zito, casalinga, fratello maggiore di Eugenio e di Giorgio, si accosta sin da piccolo alla musica, da un lato spinto dalla madre, che invoglia i figli a suonare e li manda a lezione da un maestro di fisarmonica,[19] dall'altro dal rock'n'roll, che lo appassiona sin dal suo arrivo in Italia, anche grazie ai soldati americani di stanza a Napoli[20] (in particolare il giovane Edoardo è colpito da Paul Anka, Chuck Berry, Elvis Presley e Neil Sedaka[21]; altri influssi su Bennato provengono da cantanti napoletani come Renato Carosone, Aurelio Fierro e, soprattutto per il modo di cantare, Peppino di Capri[22]).

Con i fratelli forma nel 1958 il Trio Bennato, in cui Edoardo canta e suona la chitarra, Eugenio suona la fisarmonica e Giorgio le percussioni;[23] i tre iniziano ad esibirsi in vari locali cittadini (il Circolo Canottieri, il dopolavoro dell'Italsider, il Teatro Mediterraneo ed altri), e nel 1959 vengono chiamati come ospiti nel programma televisivo Il nostro piccolo mondo, realizzato da Zietta Liù:[23] è la prima apparizione televisiva per Bennato e i suoi fratelli.

Nello stesso anno a luglio, grazie all'armatore Aldo Grimaldi, i tre fratelli eseguono una serie di spettacoli in una crociera verso il Sudamerica e poi in Venezuela, apparendo anche nel programma televisivo Lo show de las doces, trasmesso da Canal 7.[24]

Nel 1965 Bennato si diploma presso il liceo artistico di Napoli, e decide di trasferirsi a Milano per frequentare la facoltà di architettura, ma anche per mettersi in contatto con il mondo della discografia:[25] con questo obiettivo, su suggerimento della madre, contatta la Dischi Ricordi, di cui è direttore artistico Vincenzo Micocci, che è interessato all'artista. Vincenzo Micocci decide di ritornare a Roma e di fondare la Parade (insieme a Carlo Rossi e Ennio Morricone), per cui Bennato viene messo sotto contratto da questa etichetta, per cui incide il primo 45 giri, Era solo un sogno/Le ombre.

Inizialmente Micocci cerca di proporre Era solo un sogno a Bobby Solo ma, fallendo l'operazione, decide di farla incidere allo stesso Bennato. Sul retro viene inserita la canzone Le ombre, dove Edoardo suona l'armonica, diventando così il primo cantante italiano in assoluto a suonare questo strumento[7][8][9]; entrambe le canzoni vengono scritte per quel che riguarda il testo insieme a Alessandro Portelli, professore di letteratura angloamericana all'Università la Sapienza di Roma e musicologo. Il disco, pubblicato nel 1966, non riscuote il successo sperato.

Bennato riprende gli studi a Milano, e qui ritrova un giovane cantautore che ha già avuto modo di incontrare nei suoi soggiorni romani, Herbert Pagani, presentatogli da Mia Martini; Pagani si interessa alle sue musiche, scrivendogli dei testi da abbinare, ed è così che nascono i successi di Cin cin con gli occhiali (1968), Ahi le Hawai (1969) e Fuoco bianco (1970), cantati da Pagani. Nel frattempo si laurea in Architettura.[26]

Il buon esito commerciale di questi dischi fa sì che la Numero Uno, la nuova casa discografica fondata da Mogol e Lucio Battisti, lo metta sotto contratto, grazie soprattutto all'intuito di Alessandro Colombini[27], facendogli incidere un 45 giri, Marylou/La fine del mondo (Marylou è scritta insieme al fratello Eugenio, con testo di Mogol), con chiare influenze del rock'n'roll anni cinquanta, in particolare di Elvis Presley;[28] la canzone sul retro, La fine del mondo, è scritta da Edoardo su un testo di Herbert Pagani.

Gli anni '70 ed il successo

In questo periodo Bennato scrive molte canzoni per vari interpreti: nel 1970 Perché... perché ti amo (insieme al fratello Eugenio per la musica, su testo di Mogol) per i Formula 3, nel 1971 Lei non è qui... non è là per Bruno Lauzi, che scrive il testo (nel disco di Lauzi Edoardo suona l'armonica a bocca). Nello stesso anno esce un secondo 45 giri, contenente 1941, cover di una canzone dallo stesso titolo di Harry Nilsson, scritta da Mogol e Alessandro Colombini, autore del testo del brano sul retro, Vince sempre l'amore. L'anno dopo è la volta di Good Bye Copenaghen e Marjorie, che sono le prime due canzoni a essere scritte interamente, testo e musica, da Edoardo. L'esito commerciale di questi dischi è però scarso, e Bennato, spinto anche da Alessandro Colombini (il quale, a causa di alcuni attriti avuti con Mogol, ha abbandonato la Numero Uno in favore della Ricordi) che si propone come suo produttore[29], decide di cambiare casa discografica e di passare alla Ricordi ottenendo da questa fiducia per la realizzazione di un intero LP. Scrive poi Un uomo senza una stella per Michele e The village per Bobby Solo; nel 1972 Perché perché, presentata da Giovanna a Un disco per l'estate e, nel 1973, Apri gli occhi bambina, ancora per i Nuovi Angeli.

Bennato, dopo aver trascorso qualche mese a Londra esibendosi suonando contemporaneamente oltre alla chitarra e all'armonica anche dei tamburelli, il kazoo e altre percussioni, torna a Milano dove incide il primo LP, Non farti cadere le braccia: si tratta di un lavoro sperimentale, dove tra canzoni ispirate (come il brano omonimo, Rinnegato e Campi Flegrei) vi sono alcune tracce che esulano dalla forma-canzone (Ma quando arrivi treno, MM o Tempo sprecato); oltre alla canzone scritta con Lauzi, Lei non è qui... non è là, eseguita in versione acustica. Dal sodalizio con Patrizio Trampetti, componente della Nuova Compagnia di Canto Popolare, nasce Un giorno credi, tra le sue canzoni più amate.[30] Nello stesso disco si trova Una settimana... Un giorno..., brano che verrà ripreso più volte dallo stesso autore con diversi arrangiamenti nel corso della sua carriera.

Il disco non riscuote un gran successo di vendita: l'edizione originale, apribile con un fiammifero in rilievo, ultimo di un'ipotetica scatola di Minerva, diventa una rarità di valore nel mondo dei collezionisti.[31] Per Bennato arrivano i primi passaggi radiotelevisivi, a Per voi giovani e ad Alto gradimento, e i primi concerti.

Le scarse vendite dell'album però spingono l'allora direttore artistico della Dischi Ricordi, Lucio Salvini, ad invitare il cantautore a smettere di cantare per dedicarsi alla professione di architetto.[32]

La Ricordi, spinta dalle buone recensioni del disco, nel 1974 pubblica il secondo lavoro: si tratta di un concept album intitolato I buoni e i cattivi, sulla difficoltà di distinguere il bene dal male, e su come i concetti di buono e cattivo siano spesso intrecciati, come ben rappresenta la copertina, in cui compaiono due carabinieri (lo stesso Bennato e Raffaele Cascone) ammanettati tra loro[33]. Uno buono è dedicata al concittadino Giovanni Leone, presidente della Repubblica in carica. Anche la scuola è presa di mira come istituzione apportatrice di una cultura dominatrice[34] (In fila per tre); non mancano le critiche alle amministrazioni pubbliche (Ma che bella città), alle autorità (Bravi ragazzi) e alle classi dirigenti del dopoguerra (Arrivano i buoni). Viene riproposta Un giorno credi, già pubblicata nell'album d'esordio. Il disco riscuote un buon successo di vendite, entrando anche nelle classifiche.

Sempre nel 1974 esce un 45 giri contenente due nuove canzoni: Meno male che adesso non c'è Nerone e Parli di preghiere, di discreto successo; la prima sarà inserita nell'album successivo, Io che non sono l'imperatore, pubblicato dalla Ricordi agli inizi del 1975, mentre la seconda resterà inedita su LP (ma verrà inserita nella raccolta "Le Origini"). Anche Io che non sono l'imperatore vende discretamente: tra le canzoni più trasmesse dalle numerose trasmissioni radiofoniche ci sono Signor censore, Feste di piazza (con un testo scritto nuovamente da Patrizio Trampetti) e il "divertissement" di Io per te Margherita, dove Bennato si diverte a cantare ironicamente una triste storia d'amore. La canzone Affacciati affacciati è registrata dal vivo durante un concerto all'Università Bocconi di Milano, e prende di mira il Papa. La copertina raffigura sia all'esterno che all'interno la tesi di laurea di Bennato, e cioè un progetto per la realizzazione di una rete capillare della metropolitana di Napoli.

La torre di Babele esce nel 1976 e prosegue sulla strada dell'impegno sociale dei testi, ma con venature musicali più vicine al rock e al blues, sempre in chiave acustica, grazie anche alla presenza del chitarrista Roberto Ciotti e di Dario Iori alla chitarra e banjo tenore. Il disco contiene tutti i temi cari a Bennato, che si schiera contro la guerra, l'arrivismo, l'arroganza e il divismo della sua categoria (in Cantautore).

Nel 1977 esce Burattino senza fili, un disco che, sulla falsariga della storia del burattino di Collodi, analizza, critica e sentenzia su alcuni importanti aspetti sociali e filosofici che interessano la vita: il conflitto tra la sincerità dei piccoli e l'ipocrisia dei "grandi" (in Quando sarai grande); l'arroganza dei potenti e dei privilegiati (in In prigione, in prigione); la strumentalizzazione ipocrita della femminilità (in La fata); lo stato di isolamento in cui si trova chi cerca di dire qualcosa di semplice e sensato, senza secondi fini né interessi personali (in Tu grillo parlante).[35] Questi temi torneranno anche nei dischi successivi e sono già abbozzati in quelli precedenti. Ma qui trovano un'organicità notevolissima, grazie anche alle scelte musicali che spaziano dal rock alla musica da camera in un impasto variegato di stili che riesce a cogliere da ognuno di essi le caratteristiche e le espressioni che più si adattano al messaggio di ciascun brano.[36]

I tre anni di silenzio successivi (escluse le versioni in inglese de La torre di Babele e Cantautore) preludono al momento più fortunato della carriera di Edoardo Bennato, che produce un altro disco ispirato a una favola, quella di Peter Pan, che affianca Burattino senza fili. L'album è Sono solo canzonette, titolo che riassume il pensiero dell'autore.[37]

Ma, con qualche giorno di anticipo, senza aver comunicato la cosa né ai giornalisti né al pubblico, e tantomeno ai media, esce Uffà! Uffà!, disco irriverente anche per i contenuti folli e dissacratori di cui è ricco, nel quale sembra prevalere un'ispirata componente di divertimento e di distacco dal politicamente corretto che dà a Edoardo la possibilità di prendere e prendersi in giro con grande libertà e ironia. Non manca l'impegno sociale, almeno nel brano che dà il titolo al disco: una rabbiosa quanto magistrale incursione addirittura nel punk-rock, con testo a sfondo ecologico in cui 'Edo' tenta di spiegare quanto siano ridicole le ragioni delle guerre per il petrolio. È un album pensato sempre in chiave ironica e autoironica, senza mai eccedere nell'insulto, nello sberleffo, e tantomeno nella volgarità (eccetto lo sputo di protesta annunciato, proprio al termine dell'ultima canzone Uffà! Uffà).[38]

Pochi giorni dopo l'uscita di Uffà! Uffà, prendendo in contropiede il pubblico, critica, giornali e televisioni che in quel periodo lo tallonavano e che avevano ascoltato il disco non capendo come mai la canzone presentata precedentemente in televisione non vi comparisse, viene finalmente distribuito Sono solo canzonette. La favola di Peter Pan è il pretesto per sottolineare ancora una volta che il modo di pensare e di agire delle cosiddette persone serie, rispettate, consapevoli, equilibrate, colte, istruite, spesso sconfina nell'arroganza e nella presunzione e non riesce a soddisfare l'istinto di libertà e fantasia che è dentro ogni persona.[39] Il brano L'isola che non c'è è quello maggiormente ispirato. Si sviluppa da una frase ricopiata testualmente dalla fiaba e accompagnata da un arpeggio di chitarra acustica che poco per volta viene affiancata da una chitarra a 12 corde, dal contrabbasso e da un leggero tappeto di tastiere, fino alla climax creata da un assolo di armonica a bocca: un piccolo manuale di rock popolare che sottolinea un testo di altissimo valore poetico ed evocativo.[40] Altri brani si muovono tra il rock e la musica lirica, tra echi rinascimentali e swing, tra sintetizzatori e ciaramelle, fino a quello che forse può essere considerato il manifesto spirituale dell'autore[37]: "sono solo canzonette, non mettetemi alle strette"; in mezzo a tanti che coltivano la propria immagine di filosofi e di santoni, Edoardo Bennato confessa di non avere risposte da suggerire agli adepti. Il successo è notevole, i concerti dell'artista napoletano richiamano decine di migliaia di persone e Bennato riesce, il 19 luglio 1980, primo tra gli italiani,[6] a riempire lo stadio milanese di San Siro con più di sessantamila persone, oltre ad avere il pienone negli stadi di tutta Italia,[6] partendo con le sessantamila persone accorse al San Paolo di Napoli e con le 50.000 del Comunale di Torino, totalizzando in totale mezzo milione di persone in tredici date.

Durante il tour viene registrato un programma televisivo in due puntate, ...e invece no...e invece sì - Pensieri, parole, musica e dubbi di Edoardo Bennato, curato da Gianni Minà, con alcune canzoni tratte da vari concerti (in particolare da quello di Milano) ed interviste al cantautore ed ai suoi collaboratori, trasmesso il 13 e il 21 maggio 1981 su Raidue;[41] nel 2007 il programma è stato pubblicato su DVD con il titolo Invece no - Invece sì.

Gli anni '80

Edoardo Bennato è diventato uno dei cantautori più acclamati in Italia, le parole delle sue canzoni vengono lette nelle scuole e lui sembra quasi trovarsi nella posizione di profeta-santone che aveva tanto esorcizzato nelle sue stesse canzoni.[42]

Il momento è perfetto per riprendere un brano di Ry Cooder, cambiandone le parole, per pubblicarlo in un 45 giri, dal titolo E invece no, nel quale ancora una volta Edoardo prende in giro sé stesso come cantautore di successo.[43] Un altro singolo viene poi pubblicato con un orecchiabile motivo caraibico (Nisida), andando ad affiancarsi all'altro reggae che stava sul retro di E invece no, Canta appress'a nuie. I tre brani vengono subito apprezzati dal pubblico ed entrano stabilmente a far parte del repertorio dal vivo.

All'apice del successo Edoardo Bennato torna in sala di registrazione con l'idea di registrare un grande musical sulla trama della fiaba del pifferaio magico rivisitata in chiave moderna. Il risultato è il disco È arrivato un bastimento, che riscuote meno successo dei precedenti, per cui la realizzazione del musical viene accantonata. Il disco è realizzato con l'apporto di una produzione di alto livello, e di musicisti e tecnici di fama internazionale, con l'ormai consueta miscela di stili musicali, dalla lirica al rock duro, dal popolare allo ska, dal mandolino all'elettronica.

Ed è proprio su questo, l'elettronica, che sembra concentrarsi l'attenzione dell'autore quando di fronte allo Specchio delle mie brame (estemporanea sortita nella favola di Biancaneve) viene a sapere che c'è qualcuno più bravo, più apprezzato di lui; qualcuno che ha più successo, che piace di più alla gente, che fa ballare tutti con un ritmo perfetto. È il computer, che nella musica degli anni ottanta ha preso il sopravvento sull'abilità tecnica dei musicisti e che spopola nelle discoteche dove solo pochi anni prima la gente si entusiasmava al suono delle chitarre (vere) di Capitan Uncino.

Nel 1984 viene pubblicato il primo disco dal vivo, il cui titolo È goal è preso dall'inedito che ha fatto anche da sigla per quella stagione al rotocalco televisivo La domenica sportiva. Riprendono l'energia e le sonorità degli spettacoli dal vivo brani storici come La Torre di Babele, Cantautore (che già era nata live), Un giorno credi, oltre a portare su un album due brani dei recenti singoli, sia Nisida, sia Canta appress'a nuje, anch'essa incisa "sul palco". Nello stesso anno, allo "Stadthalle" di Vienna, ha sostituito per due ore Joe Cocker, che non poteva esibirsi in quanto si era ubriacato prima dello spettacolo.

Nel 1985 esce il parzialmente deludente Kaiwanna, il disco di rottura con la propria tradizione musicale, ricco di suggestioni elettroniche, completamente privo dei suoni acustici che avevano caratterizzato gran parte delle produzioni precedenti e logica conseguenza delle considerazioni che lo Specchio delle mie brame aveva suggerito: il computer domina incontrastato, accanto a chitarre rigorosamente elettriche e a un uso molto esteso delle tastiere elettroniche. Tuttavia le vendite, in diminuzione rispetto al disco precedente, causano la rottura del contratto con la Dischi Ricordi, e Bennato passa alla Virgin Dischi.

OK Italia esce nel 1987 e prosegue nella proposizione di un suono assolutamente slegato dalla genuinità elettro-acustica del passato;[44] il lavoro gode di un buon successo commerciale, trainato dal brano che dà il nome all'album e dal relativo video, dove compaiono quali protagonista Miss Italia 1984 Susanna Huckstep e come comparsa una giovane Simona Tagli. Fa seguito nello stesso autunno un doppio disco dal vivo intitolato semplicemente Edoardo, cui segue un mini LP pubblicato nell'estate seguente, Il gioco continua, realizzato con l'amico Tony Esposito. Contiene due cover, due brani già editi, e la versione studio di Chissà chissà, registrata prima solo nel doppio dal vivo.

Un buon successo commerciale è ottenuto anche nel 1989 da Abbi dubbi, che, grazie al brano Viva la mamma, può essere considerato l'ultimo successo discografico di Edoardo Bennato.

Negli anni successivi, non mancano tuttavia produzioni di rilievo. È il caso di Edo rinnegato, che esce nel 1990 e che consiste nella registrazione di brani composti a partire dal 1973, in chiave rigorosamente acustica. Ritornano a collaborare Roberto Ciotti, ormai affermatosi come importante chitarrista blues (e autore, tra l'altro, delle colonne sonore dei film Turné e Marrakech Express di Gabriele Salvatores); Lucio Bardi, che da qualche anno si era spostato nella banda di Francesco De Gregori; Luciano Ninzatti; oltre alla collaborazione artistica di Massimo Tassi per gli arrangiamenti. Nel disco i brani più datati non risentono molto dell'operazione di rifacimento, data la già forte componente acustica delle versioni originali. Sono i brani più recenti che trovano invece nuova linfa dalla scelta di proporne la semplice struttura armonica e melodica, tralasciandone gli appesantimenti elettronici delle versioni originali.[45]

Nel 1990 ha inciso in coppia con Gianna Nannini il brano Un'estate italiana, inno ufficiale in lingua italiana dei mondiali di calcio Italia '90, la cui versione in lingua inglese, To be number one è composta da Giorgio Moroder, di cui hanno scritto il testo e curato l'arrangiamento. Tra gennaio e settembre, con qualche intervallo, Notti magiche risulterà il singolo più venduto in Italia e, storicamente, l'ultimo 45 giri a ottenere un massiccio riscontro commerciale prima della sua sparizione dal mercato discografico.[45]

Gli anni '90

Interessante è anche l'episodio del 1992 intitolato È asciuto pazzo 'o padrone, uscito sotto lo pseudonimo di Joe Sarnataro. L'album propone una serie di brani blues-elettrici in pieno stile Chicago, con testi cantati in lingua napoletana, in un tono di ironica denuncia dei difetti (e dei pregi) della città di Napoli e della napoletanità. In questo, Edoardo è aiutato da un gruppo di musicisti, i Blue Stuff, che, dal vivo, nella successiva tournée rivisitano anche la precedente produzione discografica di Bennato. In una veste decisamente diversa rispetto al passato, Edoardo Bennato sfodera la sua grande abilità vocale per riproporre gli stilemi classici del blues in modo estremamente efficace.[46]

Nel successivo album Il paese dei balocchi, la canzone "Attento Joe", riferita all'alter ego Sarnataro, denuncia il potere della Rai e dei suoi dirigenti che, per consentire un passaggio nelle trasmissioni della rete nazionali, impongono la scelta di alcune località in cui tenere i concerti. In particolare Bennato in questo testo fa riferimento al giornalista Gianni Raviele e alla sua Rassegna di Spettacolo e Cultura San Martino Arte, nel suo paese natale, San Martino Valle Caudina. Per questa vicenda Bennato non venne invitato alla trasmissione Prisma.[47]
E tanto per farti un esempio / se vuoi andare al Telegiornale / sotto quelle Forche Caudine / di San Martino ci devi passare...
Bennato stesso, "mascherato" da Joe Sarnataro, si era infatti esibito in questa località amena, al pari dei più significativi artisti italiani sulla cresta dell'onda.
Attento Joe, bada a quello che fai, fai / non tirare troppo la corda, o te ne pentirai - rai!

Anticipandone l'uscita con l'esecuzione de "La frittata è fatta" al Concerto del Primo Maggio 1994 a piazza San Giovanni, nello stesso anno pubblica Se son rose fioriranno. Il titolo del disco è tratto da un verso del ritornello del brano "In nome del popolo italiano", che eseguirà puntualmente durante le puntate del Festivalbar. L'intero album prende spunto dal delicato contesto politico italiano, con le nuove spinte secessioniste e le divisioni tra nord e sud. "La frittata è fatta" è proprio un'ironica presa d'atto dell'eventuale separazione dell'Italia in più stati federali e di come la notizia possa essere interpretata e giudicata dai tanti che all'inizio del secolo emigrarono oltre-oceano e hanno ancora nel cuore l'Italia unita di Giuseppe Garibaldi. Di rilievo, nell'album, spesso eseguita dal vivo negli anni successivi e anche nel Duemila, "Meglio Topolino", che riprende la vena favolistica degli anni d'oro.

Nel gennaio del 1995 Edoardo Bennato è vittima di un gravissimo incidente stradale in Romagna, nel quale perde la vita la sua compagna. Qualche tempo dopo il cantautore perde anche la madre. Nei giorni successivi Edoardo scrive i brani de Le ragazze fanno grandi sogni, album radicalmente diverso da tutta la sua produzione ventennale e dedicato all'universo femminile. Nel brano "Per attraversare il mondo" alcuni rumori in sottofondo di automobili nel traffico sembrerebbero evocare gli attimi che hanno preceduto l'incidente stradale. Il disco non supera i dati di vendita che si attendevano, seppur vi siano brani tra i migliori della produzione recente dell'artista: "Le ragazze fanno grandi sogni", "Cerco il mio amore", "Perché" (originariamente in chiave jazz, nel 2010 risuonata insieme a Morgan con arrangiamento rock'n'roll), "Afferrare una stella".

Nel tour successivo Edoardo divide il concerto in tre set. Nella prima parte suona con chitarra acustica ed armonica insieme al Solis String Quartet, riarrangiando brani vecchi ("Dotti medici e sapienti", "Un giorno credi", "L'isola che non c'è", "Mangiafuoco") e nuovi ("Chi non salta", "Tutti", "Le ragazze fanno grandi sogni") con il quartetto d'archi. Nella seconda parte è one man show con il medley che eseguirà d'ora in poi per sempre nei live ("Abbi Dubbi", "Sono solo canzonette", "Il gatto e la volpe") e suonando da solo "Perché". La terza parte, con basso e batteria e Guido Migliaro e Francesco Frullone alle chitarre elettriche, chiude il concerto in chiave rock con ripescaggi come "Vendo Bagnoli", "Nisida", "Il rock di capitan Uncino", nonché brani nuovi come "Che ci sei". Nel finale la band rock e il Solis String Quartet eseguono insieme La Chitarra come bis, anticipando il percorso di coesistenza sul palco di orchestra rock e quartetto d'archi che Edoardo Bennato riuscirà a completare artisticamente solo nel 2010 durante il tour Le vie del rock sono infinite.

Al termine di questo periodo, esce Quartetto d'archi, cartolina del tour 1996 e greatest hits di Edoardo in chiave classicheggiante contenente persino due duetti con Katia Ricciarelli.

Per l'album successivo Edoardo sposta ancora la sua attenzione musicale verso altri lidi, questa volta verso l'Irlanda ed il nuovo rock folk oltremanica. Nel 1998 esce Sbandato, un album decisamente più vivace del precedente, seppur ancora riecheggiano in molte canzoni i drammi che riaffiorano e in particolare brani come "Sbandato", "Credo solo a te", "Povero Amore" confermano la sconfinata fiducia che l'artista dichiara nei confronti del genere femminile, visto come la sfera del buon senso dell'umanità, da contrapporre alla sfera maschile, che è quella del potere e della prevaricazione sociale. Il tema dell'album è la verità, che Edoardo affronta in "Galileo" e ne "I gemelli della verità", canzone dove riesplode l'ironia e lo sberleffo che hanno reso celebre e popolare l'artista. Tuttavia, complice anche un drastico riassetto della casa discografica nella cui scuderia milita attualmente Edoardo, l'album non ottiene né passaggi radiofonici, né promozione sufficiente ad alzare le vendite di un disco che rimane un flop discografico.

Gli anni 2000

Il cambio di casa discografica e la colonna sonora per spot Tim aprono nuove porte all'artista che si affaccia nel 2000 togliendosi finalmente qualche soddisfazione professionale. Escono due importanti greatest hits che, da un lato, fanno conoscere ad una nuova generazione di pubblico i grandi successi (è il caso di "Sembra Ieri", contenente tre inediti insieme alle versioni originali di Viva la Mamma, Ok Italia e riarrangiamenti di Meno male che adesso non c'è Nerone, Capitan Uncino, Il Gatto e la Volpe, ecc...), dall'altro a far (ri) scoprire al pubblico brani anche tra i più recenti finora completamente ignorati (è il caso di "Afferrare una stella", doppio cd, con Fantasia, Sbandato, Colpa dell'America, Guarda là). Bennato in questi anni non cesserà mai la sua attività concertistica che, seppur lontana dai grandi concerti negli stadi, lo fa viaggiare in lungo e largo per la penisola riempiendo le piazze e attestandosi in media sui 35-40 concerti ogni estate.

Nel 2001 collabora con il DJ italiano Gigi D'Agostino per il remix del suo brano Un giorno credi. Nel 2002 scrive con Gino Magurno e Ornella Della Libera Lo stelliere, canzone vincitrice del 45° Zecchino d'Oro. Nel 2003 Edoardo torna infatti al pubblico con il disco L'uomo occidentale, prodotto in gran parte sull'onda degli avvenimenti sociali e politici che sconvolgono il quadro internazionale. Aspra, come sempre, e soprattutto agli inizi della carriera, è la critica all'arroganza del mondo occidentale e alla violenza di chi cerca di porvi rimedio. Accanto alle ormai solite citazioni, non mancano spunti interessanti.

È il caso di A cosa serve la guerra, eseguita e composta con l'apporto del fratello Eugenio, e di Non è amore, frutto dell'evoluzione di un'idea che aveva visto la prima luce nel 2001, sulla colonna sonora del film Il principe e il pirata di Leonardo Pieraccioni. Edoardo è sorretto tra l'altro da un gruppo estremamente energico ed efficace, gli Hillside di Napoli, guidati dai fratelli Gennaro Scarpato, alla batteria, e Giuseppe Scarpato, alle chitarre. La conclusione del disco è affidata a una riproposizione in chiave "gucciniana" del carme di Alessandro Manzoni intitolato Marzo 1821. Edoardo si diverte a cantare alla maniera di Francesco Guccini il testo manzoniano.

Nel 2005 viene pubblicato l'album La fantastica storia del Pifferaio Magico. È un rifacimento di È arrivato un bastimento condito da qualche inedito e altre cover, e coinvolge cantanti italiani aventi grande successo commerciale (Jovanotti, Raf, Negrita, Piero Pelù, Irene Grandi, Max Pezzali). Rimane aperto il canale che collega Edoardo ad Alex Britti, in coppia col quale Edoardo pubblica, nel 2006, un singolo dal titolo Notte di mezza estate, e dopo una turné con Britti, Edoardo torna a ingaggiare gli Hillside per proseguire l'attività dal vivo e proporre una sessione in studio, prodotta dall'etichetta napoletana Cheyenne Records (fondata dallo stesso Bennato insieme ai suoi fratelli Eugenio e Giorgio), ancora una volta con la collaborazione artistica di Massimo Tassi.

Alla fine del 2007 Bennato torna in studio di registrazione e incide una serie di canzoni che fino all'inizio del 2008 non riescono a trovare uno sbocco discografico adeguato. Nell'attesa, egli propone alcuni brani al suo pubblico attraverso il proprio sito Internet e una pagina appositamente creata su MySpace. Nel giugno del 2008 decide di pubblicare un ulteriore disco dal vivo, però anche in questo caso parzialmente suonato in studio di registrazione, dal titolo Canzoni Tour 2008, che contiene tre brani inediti e le versioni dal vivo dei brani eseguiti nei concerti. Il disco viene pubblicato ancora con l'etichetta Cheyenne Records.

Nel 2009 ha suonato l'armonica a bocca nell'ultimo disco di Claudio Baglioni Q.P.G.A., nella canzone Stazione Termini. A ottobre 2009 sigla un contratto che lo legherà alla Universal Music Italia per la produzione di un nuovo disco che uscirà nei primi mesi del 2010.

Gli anni 2010

Il 22 gennaio 2010 esce il singolo "È lei" con etichetta Universal Music Italia, che prelude all'uscita dell'attesissimo album di inediti con la produzione di Fabrizio Barbacci, già produttore di Ligabue e Negrita. Il 18 febbraio viene invitato come ospite alla terza serata di Sanremo 2010, dove si esibisce cantando alcuni suoi pezzi storici. Il 5 marzo 2010 esce, dopo 7 anni dall'ultimo, l'album di inediti Le vie del rock sono infinite.

Il 4 aprile 2010 dopo il buon successo in radio del primo singolo "È lei" esce il secondo singolo dall'ultimo album intitolato In Amore. Nel 2010 suona al concerto del Primo Maggio; al termine della sua esibizione, durante la canzone "In prigione, in prigione", si fa portare via a forza da due attori travestiti da carabinieri, dopo aver recitato alcuni versi tratti da Il giuramento di Pontida di Giovanni Berchet.[48] Il 4 giugno 2010 ha ricevuto il Premio Mogol per il testo della canzone "È lei", a pari merito con Simone Cristicchi.

Il 9 novembre 2010 pubblica l'album dal vivo MTV Classic Storytellers (CD+DVD), registrazione del concerto del 10 settembre tenuto presso le Officine Meccaniche di Milano, con la produzione di Giuseppe Scarpato e Raffaele Lopez, e con la partecipazione di ospiti come i Finley, Roy Paci, Giuliano Palma & The Bluebeaters e Morgan.[49][50] Nel corso della trasmissione "Centocinquanta" del 16 marzo 2011, per i 150 anni dell'Unità d'Italia, Edoardo ha presentato il nuovo singolo Italiani. Il 23 dicembre pubblicò su YouTube un inedito dal titolo "La Sapienza", scritto nel 2008.

Il 1º febbraio 2011 trasmette in diretta streaming un concerto organizzato presso il The Place di Roma.[51] Nell'ultima parte del live intervengono anche Luca Barbarossa, Neri Marcorè, alcuni componenti dei Finley e Nino Frassica. La registrazione del concerto sfocia nella realizzazione di un CD più DVD, dal titolo Canzoni Tour 2011.[52]

La canzone "Italiani" è stata riproposta, con grande successo, durante il Concerto del Primo Maggio del 2011 di piazza San Giovanni a Roma. L'esibizione dell'artista iniziata con L'Isola che non c'è, il suo più grande classico, è proseguita appunto con il suo inedito sul 150º dell'Unità d'Italia. Bennato ha poi chiuso il suo set con "Rinnegato". Nel 2009, dove Edoardo presentò "Il Paese dei Balocchi", "Affacciati affacciati", "Signor Censore" e "Rinnegato", la diretta televisiva fu interrotta perché era oltrepassata la mezzanotte. Nel 2010, addirittura, si parlò di censura per lo stacco per la pubblicità quando, dopo È Lei, in un intermezzo di In prigione in prigione, Bennato inscenò un suo arresto da parte di due figuranti vestiti da Carabinieri (operazione scenica già proposta nei primi anni novanta, al tempo di Mani Pulite).

Nel 2011 prende parte anche allo Spiaggia 101 tour. Esce a luglio il singolo "La mia città", dedicato alla sua Napoli, un progetto indipendente nato dall'incontro del cantautore partenopeo con Lorenzo Suraci, presidente di RTL 102.5. Nello stesso anno scrive il testo di "Necessaria e sufficiente" (su musica del fratello Giorgio Zito) per Luca Napolitano pezzo inserito nell'album Fino a tre. Nel pezzo c'è un assolo di Bennato all'armonica.

Nel 2012 scrive "Ma quale musica leggera" per Loredana Bertè che uscirà successivamente il 1º giugno 2012. Sempre nello stesso pezzo Edoardo Bennato contribuisce suonando l'armonica.[53] Nello stesso anno reinterpreta uno dei suoi successi "Meno male che adesso non c'è Nerone" insieme al rocker Pino Scotto. Il 6 ottobre 2012 torna ad'esibirsi nel suo quartiere natale, all'Arenile Reload, con il concerto "Bagnoli la svendiamo al miglior offerente... o ce la teniamo per noi?".

Nel 2013 per l'allestimento del nuovo musical "Pinocchio il paese dei balocchi" Bennato pubblica il singolo "Al diavolo il grillo parlante", che suscita polemiche nel web e nelle reti sociali per l'esplicito riferimento a Beppe Grillo capo del Movimento 5 Stelle. L'ironia di Bennato, da sempre controcorrente, si scaglia verso il comico-politico personaggio del momento, un grillo parlante a cui Pinocchio, come sempre, non vuole dare retta. Bennato sta inoltre lavorando alla preparazione di un nuovo disco di cui, per ora, non si conoscono dettagli.

Nel 2014 in occasione dei Mondiali di Calcio in Brasile prepara la nuova sigla ufficiale di Mediaset dal titolo "Chi sogna segna" per la trasmissione sportiva Tiki Taka.

Il 2015 si apre con una notizia tragica per la musica pop italiana e per Edoardo Bennato, la prematura scomparsa del cantautore e chitarrista blues Pino Daniele, colto da improvviso malore. Edoardo Bennato, intervistato da più televisioni nazionali per ricordare l'amico scomparso (sono entrambi napoletani), ha ricordato lo scambio di sms di qualche giorno prima con cui lui e Pino si sono scambiati gli auguri di Buon Natale e ha improvvisato, dedicandola all'amico, una strofa di "Pronti a salpare", un nuovo brano inedito che dovrebbe dare il titolo al nuovo album.

Intanto, uno dei sogni dell'artista prende forma grazie alla decisione del comune di Napoli di destinare l'area ex-Nato di Bagnoli ad uno spazio culturale per i giovani musicisti: l'Accademia Bennato.

Il 1º e l'8 aprile 2015 è special coach nel programma The Voice of Italy per la squadra di Piero Pelù.

In un'intervista a Repubblica del 26 luglio 2015, Bennato ha annunciato l'uscita del nuovo disco "Pronti a salpare" a ottobre 2015 edito da Universal Music Italia, preceduto da un singolo che verrà pubblicato a settembre 2015.

Il singolo che è stato pubblicato il 25 settembre 2015 si chiama Io vorrei che per te.

Il 23 ottobre 2015 esce Pronti a salpare, nuovo album dalla decisa impronta rock-blues, prodotto da Orazio Grillo (Brando), edito da Universal Music Italia. Il disco, dedicato a Fabrizio De André (brano Pronti a salpare) a Enzo Tortora e Mia Martini (La calunnia è un venticello) contiene 14 brani di cui 11 di nuova produzione, 2 rieditati (Povero Amore, Zero in condotta) e uno uscito nel 2011 solo come singolo (La mia città). Il nuovo lavoro è stato accolto favorevolmente dalla critica, un ritorno alla grande dopo 5 anni dall'ultimo disco di inediti, anni in cui Bennato ha cercato con non poche difficoltà una casa discografica disposta alla pubblicazione del nuovo lavoro, di cui ha iniziato a parlare nel 2012. L'ultima canzone del disco (Non è bello ciò che è bello) è un brano rossiniano scritto in origine per Luciano Pavarotti ma mai cantato dal maestro; la title track "Pronti a salpare" si aggiudica nel 2016 il Premio Amnesty International Italia come miglior brano dedicato ai diritti umani scritto nel 2015, riconoscimento che viene consegnato al cantautore napoletano il 17 luglio 2016 a Rosolina Mare (Rovigo) dal portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury.

Il 24 luglio a Marina di Carrara riceve il Premio Lunezia per il valore musical-letterario dell album "Pronti a salpare".

Il 17 novembre 2016 Edoardo pubblica sul proprio profilo Facebook e su YouTube un nuovo brano dal titolo Signore e Signori che probabilmente darà il nome al nuovo album.

Il video, girato in piano sequenza 48 ore prima delle elezioni presidenziali americane, vede un Edoardo Bennato sul pulpito con quell’inconfondibile sarcasmo che lo contraddistingue da sempre. Musica e testo sono dello stesso Edoardo.

Il 6 gennaio 2017 esce Domani, un brano cantato per la prima volta dai 3 fratelli Bennato Edoardo, Eugenio e Giorgio. Il brano è scritto dall'amico Gino Magurno ed è pubblicato dall'etichetta indipendente Walkman Records.

Il 24 novembre 2017 esce con Sorrisi e Canzoni e Panorama Burattino senza fili 2017, un'edizione speciale dei celebri brani del 1977 arricchita dall'inedito 'Mastro Geppetto', un DVD con filmati storici e un libretto di 32 pagine in cui Edoardo si racconta. I brani originali del 1977 sono stati tutti ricantati con l'aggiunta, oltre a Mastro Geppetto, di "Lucignolo" e di "Che comico il Grillo parlante". Il 28 novembre 2017 si conclude al Teatro Augusteo di Napoli una trionfale tournée nei teatri con la band e il Quartetto Flegreo partita il 28 ottobre 2017 da Barcellona Pozzo di Gotto, toccando complessivamente 10 teatri con sold out in tutte le date.

Il 30 marzo 2018 viene pubblicato Burattino senza fili Legacy Edition arricchito da un disco bonus con 14 versioni inedite live e studio dei brani contenuti nell’album originale. Il prodotto è disponibile nella versione bookset 40 pagine + 2CD e nella versione LP+CD e libretto formato LP.

Discografia

Album di studio

  • 1973 - Non farti cadere le braccia (Ricordi, SMRL 6109)
  • 1974 - I buoni e i cattivi (Ricordi, SMRL 6129)
  • 1975 - Io che non sono l'imperatore (Ricordi, SMRL 6149)[54]
  • 1976 - La torre di Babele (Ricordi, SMRL 6190)
  • 1977 - Burattino senza fili (Ricordi, SMRL 6209)
  • 1980 - Uffà! Uffà! (Ricordi, SMRL 6269)
  • 1980 - Sono solo canzonette (Ricordi, SMRL 6279)
  • 1983 - È arrivato un bastimento (Ricordi EB5509)
  • 1985 - Kaiwanna (Ricordi EB79); [in alcune versioni CD è stata aggiunta come nona traccia Nisida (singolo del 1982), in altre E invece no (singolo del 1981)].
  • 1987 - OK Italia (Virgin, EBLP 09)
  • 1989 - Abbi dubbi (Virgin, EBLP 955)
  • 1992 - È asciuto pazzo 'o padrone (Virgin VDI 135, con lo pseudonimo Joe Sarnataro; registrato insieme ai Blue Stuff; ristampato nel 2004 dalla Cheyenne Records, CYR 014)
  • 1992 - Il paese dei balocchi (Virgin VDI 136)
  • 1994 - Se son rose fioriranno[55] (Virgin 8 39665 2) (ripubblicato nel 1995 con 2 brani addizionali)
  • 1995 - Le ragazze fanno grandi sogni[55] (EMI 7243 8 35567 2 4) (Pubblicato anche in vinile in 1.700 esemplari dalla EMI, 7243 8 35567 1 7)
  • 1998 - Sbandato[55] (Fonit Cetra CDL 420)
  • 2003 - L'uomo occidentale[55] (WEA 5050466486424)
  • 2010 - Le vie del rock sono infinite[55] (Mercury 0602527350769)
  • 2015 - Pronti a salpare[55] (Universal)
  • 2017 - Burattino senza fili 2017 (Sorrisi e Canzoni)

EP

  • 1988 - Il gioco continua (mini LP; Virgin 55EB 109)

Album dal vivo

  • 1984 - È goal! (Edoardo Bennato live) (Ricordi EB 5519) (Con un inedito)
  • 1987 - Edoardo live (Virgin, 2EB 209)
  • 2001 - Live RTSI (RTSI Music: registrazioni del 1979)(Sony Music Italia)
  • 2006 - ...Io c'ero... (Cheyenne Records, CYR 018; registrato dal vivo il 26 gennaio 1976 al "Tenda circo" di Roma)
  • 2007 - Canzoni Tour 2007 (Cheyenne Records, CYR 021; registrato dal vivo in studio dei brani suonati dal vivo nel 2007)
  • 2008 - Canzoni Tour 2008 (Cheyenne Records, CYR 024; registrato dal vivo, nuove registrazioni in presa diretta e 3 inediti 2008)
  • 2010 - MTV Classic Storytellers (Universal Music)
  • 2011 - Canzoni Tour 2011 (Cheyenne Records CD+DVD dal vivo;contiene l'inedito "Italiani" composto per celebrare i 150 anni dell'unità d'Italia)
  • 2012 - Edoardo Live Tour 2012 (Cheyenne Records CD doppio dal vivo;contiene il brano "Un'estate italiana" lo storico inno dei mondiali 1990 mai pubblicato dal vivo sino ad oggi)

Antologie riarrangiate

  • 1990 - Edo rinnegato (Reincisione con arrangiamenti acustici di vecchie canzoni) (Virgin EDO 559)
  • 1996 - Quartetto d'archi (Reincisione di vecchie canzoni con il quartetto d'archi Solis string Quartet) (Fonit Cetra CDL 414)
  • 2001 - Afferrare una stella (2 CD) (Virgin 8573886422)
  • 2005 - La fantastica storia del Pifferaio Magico (Duetti di vecchie canzoni con due inediti) (Virgin)

Colonne sonore

  • 2001 - Il principe e il pirata (Wea 092742769 2)
  • 2003 - Totò Sapore e la magica storia della pizza (con Eugenio Bennato) (RCA 82876587662)

Antologie

  • 1992 - Capitan Uncino (Ricordi STVL 6451)
  • 1996 - All the Best
  • 1996 - Le origini (2 cd) (BMG-Ricordi)
  • 1998 - Gli anni settanta (2 cd)
  • 2000 - Sembra ieri (Wea 8573845022) (con 3 inediti)
  • 2002 - L'isola che non c'è (Ricordi 74321 915672)
  • 2005 - La fantastica storia del Pifferaio Magico[55]
  • 2006 - Salviamo il salvabile (Sony BMG Ricordi 82876871532 (3))
  • 2009 - Tutto Edo Cantautore (2 CD, Rhino Records 5051865359159)
  • 2016 - Sono Solo Canzonette - The Best Of

Singoli

  • 1966 - Era solo un sogno/Le ombre (Parade, PRC 5017, 7")
  • 1969 - Marylou/La fine del mondo (Numero Uno, ZN 50004, 7")
  • 1970 - 1941/Vince sempre l'amore (Numero Uno, ZN 50024, 7")
  • 1971 - Good Bye Copenaghen/Marjorie (Numero Uno, ZN 50123, 7")
  • 1973 - Detto tra noi/Non farti cadere le braccia (Dischi Ricordi, SRL 10.701, 7")
  • 1974 - Salviamo il salvabile/Ma che bella città (Dischi Ricordi, SRL 10714, 7")
  • 1974 - Meno male che adesso non c'è Nerone/Parli di preghiere (Dischi Ricordi, SRL 10.745, 7")
  • 1975 - Feste di piazza/Io per te Margherita (Dischi Ricordi, SRL 10.788, 7")
  • 1976 - Cantautore/Venderò (Dischi Ricordi, SRL 10822, 7")
  • 1976 - Franz è il mio nome/Viva la guerra (Dischi Ricordi, SRL 10828, 7")
  • 1977 - Il gatto e la volpe/Mangiafuoco (Dischi Ricordi, JB 120, 7")
  • 1980 - Restituiscimi i miei sandali/Così non va, Veronica (Dischi Ricordi, JB 181; pubblicato solo in versione juke-box, 7")
  • 1981 - E invece no/Canta appress' à nuie (Dischi Ricordi, SRL 10.939, 7")
  • 1982 - Nisida/'A freva a quaranta (Dischi Ricordi, SRL 10.966, 7")
  • 1984 - È Goal (Dischi Ricordi)
  • 1984 - È arrivato un bastimento/Sarà falso, sarà vero (Dischi Ricordi/Tutto, EBNP 9; allegato alla rivista Tutto Musica e Spettacolo, 7")
  • 1985 - Zero in condotta/Kaiwanna (Dischi Ricordi, JB 301, 7")
  • 1985 - Guarda là/In cerca del futuro (Dischi Ricordi, JB 305, 7")
  • 1987 - Ok Italia/Era una festa (Virgin, 7")
  • 1989 - Viva la mamma/Abbi dubbi (Virgin, 7")
  • 1989 - Vendo Bagnoli/ZEN (Virgin, VIN 45319, 7")
  • 1989 - Abbi dubbi rock club/Abbi dubbi special/ABbi dubbi dub (Virgin, ADEB 919, Mix 12")
  • 1989 - Abbi dubbi (Rock Version)/Viva la mamma/Abbi dubbi (Virgin, EBSIN 249 CD)
  • 1990 - Un'estate italiana / Un'estate italiana versione karaoke (Virgin, VIN 45312 con Gianna Nannini, 7")
  • 1992 - Il paese dei balocchi/Buon compleanno bambina (Virgin, VIN 45330, 7")
  • 1993 - Tu chi sei?/Eugenio (Virgin, 8 91983-2, 7")
  • 1995 - Mare chiaro, mare scuro (EMI Italiana, 086 1796002, CD)
  • 1995 - Le ragazze fanno grandi sogni (Singolo) (CD)
  • 1995 - Afferrare una stella (Singolo) (CD)
  • 1998 - Sbandato (CD)
  • 1999 - Finestre/T'amo/L'isola che non c'è (Warner Fonit, CD)
  • 2000 - Sembra ieri (Warner Fonit, PR 02293, CD)
  • 2001 - Puramente Casuale/Tema di Gimondi/Puramente Casuale-strumentale (Wea, CD)
  • 2003 - Stop America (CD)
  • 2003 - Ritorna l'estate (CD)
  • 2006 - Notte di mezza estate (con Alex Britti) (Universal Domestic, CD)
  • 2010 - È lei (Universal Italia, CD)
  • 2010 - In amore (CD)
  • 2010 - Perché (feat. Morgan, CD) (Universal Music)
  • 2011 - La mia città (CD)
  • 2012 - Il meglio arriverà (con i Finley, CD)
  • 2012 - Credo solo a te (CD)
  • 2013 - Al Diavolo il Grillo Parlante (CD)
  • 2015 - Io vorrei che per te (CD)
  • 2016 - Povero amore (CD)
  • 2016 - Pronti a salpare (CD)

Discografia estera

45 giri

  • 1978 - Rock'n'Roll Hero/The Tower Of Babel (Dischi Ricordi/Metronome Musik; pubblicato in Germania)
  • 1980 - Sei come un juke-box/Uffà! Uffà! (Dischi Ricordi/Metronome Musik; pubblicato in Germania)
  • 1980 - Sono solo canzonette/L'isola che non c'è (Dischi Ricordi/Metronome Musik, 0035.053; pubblicato in Germania)
  • 1983 - Una ragazza/Assuefazione (Virgin Records, 106 195; pubblicato in Germania)
  • 1987 - Ok Italia/Era una festa (Virgin Records, 109 062; pubblicato in Germania)
  • 1988 - Tu vuoi l'America/Mestieri che s'inventano (Virgin Records, 109 495; pubblicato in Germania)

CD

  • 1996 - Viva la mamma (Cheyenne Records; pubblicato in Sudamerica nel 1996; raccolta di brani cantati in castigliano, tranne Nisida, unica canzone in italiano)

Videografia

VHS

  • 1993 - Persone Pulite

DVD

  • 2001 - Edoardo Bennato. Live@RTSI (RTSI Music: registrazioni del 1979)
  • 2007 - Invece no - Invece sì (Cheyenne Records, CRD 015; registrato dal vivo durante il Tour 1980)
  • 2010 - Edoardo Live (Cheyenne Records; registrato dal vivo a Milano nel 1986)
  • 2010 - Abbi Dubbi Live (Cheyenne Records; registrato dal vivo nel 1990)

Canzoni scritte da Edoardo Bennato per altri artisti

  • 1968: Cin cin con gli occhiali per Herbert Pagani (Testo di Herbert Pagani; musica di Edoardo Bennato)
  • 1969: Ahi le Haway per Herbert Pagani (Testo di Herbert Pagani; musica di Edoardo Bennato)
  • 1970: L'amore con la grande A per Bobby Solo (Testo di Herbert Pagani; musica di Edoardo Bennato; pubblicato solo in Giappone)
  • 1970: Color cioccolata per i Nuovi Angeli (Testo di Mogol e Felice Piccarreda; musica di Edoardo Bennato[56])
  • 1970: Fuoco bianco per Herbert Pagani (Testo di Herbert Pagani; musica di Edoardo Bennato)
  • 1970: Perché...perché ti amo per la Formula 3 (Testo di Mogol; musica di Edoardo ed Eugenio Bennato)
  • 1971: Lei non è qui...non è là per Bruno Lauzi (Testo di Bruno Lauzi; musica di Edoardo Bennato)
  • 1971: Dios mio per Herbert Pagani (Testo di Herbert Pagani e Gloria Simonetti; musica di Edoardo Bennato; pubblicato solo in Cile)
  • 1971: Verano in Valpara per Herbert Pagani (Testo di Herbert Pagani e Gloria Simonetti; musica di Edoardo Bennato; pubblicato solo in Cile)
  • 1971: The Village per Bobby Solo (Testo di Cristiano Minellono e Alessandro Colombini; musica di Edoardo Bennato e Roberto Satti)
  • 1972: Un uomo senza una stella per Michele (Testo di Cristiano Minellono e Alessandro Colombini; musica di Edoardo Bennato)
  • 1972: Perché perché per Giovanna (Testo di Luigi Albertelli; musica di Edoardo Bennato)
  • 1973: Apri gli occhi bambina per i Nuovi Angeli (Testo di Mogol; musica di Edoardo Bennato)
  • 2012: Ma quale musica leggera per Loredana Bertè

Canzoni di Edoardo Bennato reinterpretate da altri artisti

Canzone Artista Anno Incisione
Cantautore (Solitaire - traduzione in francese) Antoine 1981 Solitaire
Feste di piazza Patrizio Trampetti & Letti sfatti 2009 Come fiori tra i marciapiedi e l'asfalto
La torre di Babele (La tour de Babel - traduzione in francese) Antoine 1981 Solitaire
L'isola che non c'è Alex Britti 2008 Alex Britti MTV Unplugged
Salviamo il salvabile Fratelli di Soledad 1994 Salviamo il salvabile
Tutto sbagliato, baby Mia Martini 1994 La musica che mi gira intorno
Uffà! Uffà! Folkabbestia 2006 25-60-38. Breve saggio sulla canzone italiana
Un giorno credi Gianni Morandi 1980 Cantare
Un giorno credi Gigi D'Agostino 2001 L'amour toujours (I'll Fly with You)
Un giorno credi Patrizio Trampetti 2005 Un giorno credi
Una settimana, un giorno Luca Bonaffini 1997 Prima di oggi era già domani
Una settimana, un giorno Velvet 2002 Cose comuni
Venderò (Je viendrai - traduzione in francese) Antoine 1981 Solitaire
Venderò Luca Carboni 2009 Musiche ribelli
Le ragazze fanno grandi sogni Custodie Cautelari 2001 La Notte delle chitarre - Sony Music
Tira a campare La Differenza 2017 Il tempo non (D)esiste

Vita privata

È nato nella periferia industriale di Napoli, nel quartiere Bagnoli una volta sede dell'Italsider, in viale Campi Flegrei 55. Il numero civico ricorre nel nome delle edizioni musicali (chiamate appunto Cinquantacinque) di molti suoi lavori e inoltre nel video della canzone "Viva la mamma" si vede il cantante con una maglietta tipo football americano con scritto Campi Flegrei 55.

Oltre a Eugenio ha un altro fratello di nome Giorgio, anch'egli musicista, che ha scelto come nome d'arte Zito, il cognome da nubile della madre Adele. Ha una figlia di nome Gaia, nata nel 2005.

È iscritto all'Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori di Napoli dal 10 aprile 2000[57] La sua tesi di laurea in architettura è incentrata sulla «Ristrutturazione della zona dei Campi Flegrei con particolare riferimento alle reti di trasporto urbano collettivo».

Procedimenti giudiziari

Nel settembre del 1981 è stato arrestato con l'accusa di diffamazione aggravata nei confronti dell'allora questore di Taranto Musumeci, definito dallo stesso Bennato «un imbecille». La frase incriminata era stata pronunciata sul palco durante un concerto per il quale il questore non aveva dato agli spettatori il permesso di occupare il prato antistante il palco.

Il 15 gennaio 1995 è stato coinvolto in un incidente autostradale costato la vita alla sua fidanzata, Paola Ferri, studentessa di psicologia ventitreenne di Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, che viaggiava con lui[58]. Nello stesso anno Bennato ha perso anche la madre.

Curiosità

  • La canzone "Cosí non va Veronica" tratta dall'album Uffà! Uffà! del 1980 è presente nel film Rimini Rimini (1987) diretto da Sergio Corbucci.
  • In una puntata del 1997 della soap Un posto al sole interpreta sé stesso.
  • Il brano "Affacciati affacciati" è stato scritto per papa Paolo VI.

Note

  1. ^ In internet erroneamente è riportato, in molti siti, il 1949 come anno di nascita; l'anno di nascita è il 1946 (cfr.: http://www.mondi.it/almanacco/voce/10038001 e anche Francesco Donadio, Edoardo Bennato. Venderò la mia rabbia, Arcana Editore, Roma, 2011, pag. 19)
  2. ^ «Bennato per me è stato la più grande rockstar italiana. Nessuno è riuscito a superarlo», così ha affermato Ellade Bandini nel 2011; cfr.:Francesco Donadio, Edoardo Bennato. Venderò la mia rabbia, Arcana Editore, Roma, 2011, pag. 274
  3. ^ «Il concerto di San Siro del 19 luglio 1980 è stata una serata da raccontare ai nipotini...."Mi ricordo che anni fa..."'...di gran lunga il miglior concerto italiano degli anni '70-80», secondo Carlo Massarini, in Carlo Massarini, Dear Mister Fantasy, Rizzoli editore, Milano 2009
  4. ^ «La forza carismatica di Edoardo raggiunge l'apice proprio in quegli anni, 1976-1980...con una voce, la chitarra, il kazoo, l'armonica. Lui da solo era una forza della natura», Maria Laura Giulietti, in Francesco Donadio, Edoardo Bennato. Venderò la mia rabbia, Arcana Editore, Roma, 2011, pag. 174
  5. ^ Francesco Donadio, Edoardo Bennato - Venderò la mia rabbia, Arcana Editore, Roma, 2011, pag. 271-276
  6. ^ a b c La Stampa - Consultazione Archivio
  7. ^ a b Luigi Granetto, Michelangelo Romano e Giuseppe Vettori, Edoardo Bennato. Un mondo in canzonetta, edizioni Lato Side, 1980, pag. 35
  8. ^ a b √ SALVIAMO IL SALVABILE - Edoardo Bennato - Recensione - Rockol
  9. ^ a b Francesco Donadio, Edoardo Bennato - Venderò la mia rabbia, Arcana Editore, Roma, 2011, pag. 39
  10. ^ Musica e Teatro by spaghettitaliani.com - sezione Musica - le Biografie - Edoardo Bennato
  11. ^ http://www.italianprog.com/it/a_agora.htm
  12. ^ Aldo Foglia, Così è se vi pare, Baldini Castoldi Dalai Editore, Milano, 2008, pagg. 68-70
  13. ^ Francesco Donadio, Edoardo Bennato - Venderò la mia rabbia, Arcana Editore, Roma, 2011, pagg. 246-256
  14. ^ Manuel Insolera, recensione del 45 giri Salviamo il salvabile/Ma che bella città, pubblicata su Ciao 2001 n° 5 del 3 febbraio 1974; la frase in questione è la seguente: "Ci troviamo forse di fronte al primo musicista italiano autenticamente e genuinamente punk?Parrebbe proprio di sì"
  15. ^ Bennato Dal Vivo Con Rock E Ironia - La Repubblica
  16. ^ Edoardo Bennato, il rinnegato in concerto sulle nevi di Aprica
  17. ^ Piazza Verdi gremita per il concerto gratuito di Bennato - Cronaca - il Tirreno
  18. ^ Edoardo Bennato nell'Enciclopedia Treccani
  19. ^ http://www.peterpanilmusical.com/musichetta.swf
  20. ^ Edoardo Bennato, rock 'n roll made in Napoli | Snav Magazine
  21. ^ Ultrasuoni Edizioni Musicali :: Edoardo Bennato :: Biografia
  22. ^ Edoardo Bennato - BIOGRAFIA
  23. ^ a b Francesco Donadio, Edoardo Bennato - Venderò la mia rabbia, Arcana Editore, Roma, 2011, pag. 23
  24. ^ Francesco Donadio, Edoardo Bennato - Venderò la mia rabbia, Arcana Editore, Roma, 2011, pag. 24
  25. ^ √ Edoardo Bennato: biografia e discografia essenziale su Rockol - Rockol
  26. ^ Gigi Vesigna, La gavetta dei VIP?, in Oggi, 12 giugno 2013, p. 94-98.
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  31. ^ Edoardo Bennato
  32. ^ L'episodio è stato raccontato dallo stesso Bennato in Maurizio Becker, Forever Young, intervista ad Edoardo Bennato pubblicata in Musica Leggera n° 10 di aprile 2010, pag. 6
  33. ^ Francesco Donadio, Edoardo Bennato - Venderò la mia rabbia, Arcana Editore, Roma, 2011, pag. 119-120
  34. ^ Francesco Donadio, Edoardo Bennato - Venderò la mia rabbia, Arcana Editore, Roma, 2011, pag. 122-123
  35. ^ Francesco Donadio, Edoardo Bennato - Venderò la mia rabbia, Arcana Editore, Roma, 2011, pag. 203-205
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  39. ^ Francesco Donadio, Edoardo Bennato - Venderò la mia rabbia, Arcana Editore, Roma, 2011, pag. 255-262
  40. ^ Francesco Donadio, Edoardo Bennato - Venderò la mia rabbia, Arcana Editore, Roma, 2011, pag. 259-260
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  54. ^ In copertina figura un progetto di Edoardo Bennato per la Metropolitana di Napoli
  55. ^ a b c d e f g Supporto CD
  56. ^ La canzone risulta però depositata in Siae a nome di Renato Angiolini; questo perché a causa di un impegno contrattuale del gruppo la canzone doveva avere la firma di un compositore legato alla loro etichetta, la Durium, come era Angiolini (e non Bennato); cfr.: Francesco Donadio, Edoardo Bennato. Venderò la mia rabbia, Arcana Editore, Roma, 2011, pag. 54
  57. ^ scheda su cnappc.it, su cnappc.it. URL consultato il 31 luglio 2016.
  58. ^ Con lui in auto, l'amica mori' . Bennato patteggiò otto mesi

Bibliografia

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  • Maurizio Becker, Forever Young, intervista ad Edoardo Bennato, in "Musica Leggera", n. 10, aprile 2010, pp. 6–12.
  • Maurizio Becker, Edo l'incantatore, intervista a Lucio Salvini, in "Musica Leggera", n. 10, aprile 2010, pp. 13–17.* Edoardo Bennato, DirotteRotti, Roma, Modulo Uno, 1979.
  • Massimo Cotto, Bennato Edoardo, in Gino Castaldo (a cura di), Il dizionario della canzone italiana, I, A-K, Roma, Curcio, 1990, pp. 147–149.
  • Giorgio Darmanin e Lucio Seneca, Edoardo Bennato. Il succo del nocciolo, Roma, Gremese, 1988. ISBN 88-7605-355-7.
  • Simone Dessì (a cura di), Cercando un altro Egitto. Canzonettiere ad uso delle giovani e giovanissime generazioni, Roma, Savelli, 1976.
  • Francesco Donadio, Edoardo Bennato. Venderò la mia rabbia, Roma, Arcana Editore, 2011. ISBN 978-88-6583-139-7.
  • Aldo Foglia, Edoardo Bennato. Così è se vi pare. Tutta la verità, solo la verità, nient'altro che la verità, con CD, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2008. ISBN 978-88-6073-463-1.
  • Enzo Gentile, Guida critica ai cantautori italiani, Milano, Gammalibri, 1979.
  • Luigi Granetto, Michelangelo Romano e Giuseppe Vettori (a cura di), Edoardo Bennato. Un mondo in canzonetta, Roma, Lato Side, 1980.
  • Annino La Posta, Edoardo Bennato, in Enrico Deregibus (a cura di), Dizionario completo della canzone italiana, Firenze, Giunti, 2006, pp. 54–57. ISBN 978-88-09-04602-3.
  • Renato Marengo e Michael Pergolani, Song 'e Napule, cap. XII, Roma, Rai-Eri, 1998. ISBN 88-397-1029-9.
  • Renato Marengo e Michael Pergolani, Enciclopedia del pop rock napoletano. Da Roberto Murolo alle Posse, cap. Rock 'n' roll hero, Roma, Rai-Eri, 2003. ISBN 88-397-1230-5.
  • Vari numeri di "Ciao 2001", annate dal 1969 in poi.

Voci correlate

  • Joe Sarnataro

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