John Michael Osbourne

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nato il 3.12.1948 a Birmingham, West Midlands, Gran Bretagna

Alias Ozzy Osbourne

Ozzy Osbourne

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« Veramente non me la sento di essere definito il padre del metal o del rock, semmai il fratello maggiore[3]. »

(Ozzy Osbourne)

John Michael "Ozzy" Osbourne (Birmingham, 3 dicembre 1948) è un cantautore, compositore e attore britannico, divenuto famoso prima con i Black Sabbath e poi con una carriera solista di grande successo, tanto da essere riconosciuto da tanti come "il padrino dell'heavy metal"[4][5].

Per la sua musica e per il suo carisma sul palco, Ozzy è considerato un innovatore del genere[6]. Il cantante è anche noto per i suoi atteggiamenti trasgressivi, i quali hanno spesso suscitato le polemiche di gruppi religiosi e conservatori, e per i suoi eccessi, che lo hanno spesso esposto a problemi con la legge. Nel corso della sua carriera si è guadagnato vari soprannomi; i più noti sono "The Madman" (Il Pazzo), "The Godfather of Heavy Metal" (Il Padrino dell'Heavy Metal), "The Prince of Darkness" (Il Principe delle Tenebre)[7] oppure "The Oz". Nella sua carriera solista Ozzy Osbourne ha venduto oltre 50 milioni di dischi in tutto il mondo. 100 milioni di dischi, in totale, contando la sua carriera nei Black Sabbath, dal 1970 al 1978[8].

Biografia

Infanzia e adolescenza

John Michael Osbourne nacque a Birmingham il 3 dicembre 1948 in una famiglia di classe operaia. Suo padre, John Thomas Jack Osbourne, era un attrezzista della General Electric Company plc, mentre sua madre Lillian, di fede cattolica non praticante, era operaia in una fabbrica. Quarto di sei figli (due fratelli: Paul e Tony; tre sorelle: Jean, Iris e Gillian), le sue condizioni familiari erano disagiate (da bambino doveva arrangiarsi con un paio di sandali)[9] ed aveva problemi di linguaggio nel corso del suo periodo scolastico, essendo dislessico e balbuziente. Era anche affetto da una forma grave di disturbo da deficit dell'attenzione, che gli impediva di concentrarsi su una cosa per poco più di un minuto. I soprannomi che si guadagnò a scuola furono Oz-brain, Ozzie ed il più noto Ozzy[10](i soprannomi derivano dal fatto che John non riusciva a pronunciare il suo cognome, Osbourne, senza ripetere Os-Os-Os-Bourne). Uno dei compagni di scuola che maggiormente detestava era Anthony Frank Iommi (noto in futuro come Tony Iommi), tant'è che i due si picchiarono in molte occasioni[11] ma, successivamente, si ritroveranno nella stessa band.

Durante la sua giovinezza, Osbourne crebbe con la musica dei Beatles[3] grazie alla canzone She Loves You , essa lo spinse a cimentarsi come musicista. Il padre non voleva che suo figlio facesse questa professione, poiché considerava il gruppo preferito da Ozzy una cattiva influenza per i giovani[3] e desiderava che diventasse commerciante, per evitargli un futuro come operaio nelle fabbriche[3]. Appena quattordicenne, Ozzy entrò a far parte di una band chiamata The Black Panthers e partecipò a serate musicali per guadagnare un po' di soldi e migliorare sia le sue condizioni di vita, sia quelle della sua famiglia.

Abbandonata la scuola, all'età di quindici anni cominciò a frequentare vari lavori quali operaio edile di un cantiere, idraulico, attrezzista, operaio di una fabbrica di auto e macellaio presso un mattatoio, ma non si sentiva portato per questi mestieri[3]. La sua adolescenza turbolenta, unita alle sue condizioni misere, lo condusse fino ad atti furtivi. Non ancora maggiorenne, tentò di rubare da un appartamento un televisore da 24 pollici ma perse l'equilibrio a causa del peso dell'apparecchio, che gli finì addosso bloccandolo; per questo reato venne incarcerato per sei settimane presso la "Winston Green Prison" di Birmingham[12]. Mentre scontava la pena, Osbourne tatuò il suo nomignolo "OZZY" sulle falangi inferiori della mano sinistra, con un ago e un pezzo di grafite[13]. Uscito dal carcere, Osbourne riprese la sua attività di musicista, cercando di fare della musica la propria professione. Suonò prima con la band Music Machine, poi con gli Approach e si diede il nome d'arte "Ozzy Zig"[3] e, ottenuto un prestito da suo padre, comprò un amplificatore da 50 watt.

L'esordio: i Black Sabbath

Un giorno, Ozzy si recò in un negozio di dischi del suo paese ed attaccò un annuncio con su scritto: «Ozzy Zig requires gig. Owns own P.A.»[14](Ozzy Zig cerca concerti. Possiede un proprio amplificatore). Tony Iommi e Bill Ward, passando per quel negozio, videro l'annuncio. Iommi stentò a credere che il suo acerrimo rivale, durante il periodo scolastico, facesse il cantante. I due si recarono a casa di Ozzy e, dopo aver parlato un po', decisero di aggregarsi a lui[14]. Osbourne portò con sé anche il chitarrista Geezer Butler (in seguito divenne bassista), il quale militò con lui nei Rare Breed, una band di breve vita.

Nacquero così i Polka Tulk Blues Band che in futuro, dopo alcuni cambi di nome e di membri, si diedero il nome di Black Sabbath, preso dal titolo americano di un film del regista italiano Mario Bava, ovvero I tre volti della paura, horror a episodi del 1963. Con questa band, Ozzy avrà un grande successo con album come Black Sabbath, Paranoid, Master of Reality e Sabbath Bloody Sabbath ma la fama lo porterà anche verso lo sbando, facendolo sprofondare nell'abisso della droga e dell'alcool.

Sul finire degli anni settanta, la serie positiva della band iniziò a declinare. Inoltre Osbourne passò un periodo molto triste; la morte del padre Jack lo portò ad una profonda depressione. Ozzy se ne andò dalla band. Venne quindi sostituito da Dave Walker dei Fleetwood Mac. Dopo l'allontanamento dai Sabbath, Ozzy volle fondare un progetto solista. Così nel 1977 decise di contattare alcuni musicisti per dare inizio alla sua nuova carriera. La formazione era composta dai membri della band Necromandus: Barry Dunnery alla chitarra, Dennis McCarten al basso e Frank Hall alla batteria. Questa formazione registrò alcune demo nello stesso anno per un eventuale album.

Ma prima che questo fosse realizzato la band si sciolse. Frank Hall entrerà nella band di Gerry Gillard. Lo stesso anno Ozzy cercò di riallestire una nuova formazione reclutando il chitarrista John Fraser-Binnie dalla band Dirty Tricks, il bassista Terry Horbury ed il batterista Andy Bierne. Anche questa formazione però ebbe breve vita. Mentre Fraser-Binnie emergerà poco dopo con la band "Rogue Male" e Andy Bierne entrò nei Praying Mantis, Ozzy decise di tornare con i Black Sabbath e riprese il suo posto dopo l'uscita di Walker. La band, tornata con la formazione originaria, pubblicò Never Say Die!, ultimo lavoro del cantante con i Black Sabbath, ostracizzato da molti critici e fan.

Oltre al fallimento del disco, i rapporti di Ozzy con gli altri membri si logorarono per via dei suoi eccessi. Le divergenze divennero sempre di più insostenibili e il cantante venne licenziato dai suoi colleghi per abuso di stupefacenti ed alcool. Nel corso della carriera dei Black Sabbath, Iommi picchiò diverse volte Ozzy quando i suoi atteggiamenti oltrepassavano il limite. Ozzy si difese dicendo che il suo consumo di droghe non era né inferiore né superiore a quello degli altri membri.

Inizio carriera solista

Cacciato da poco dai Black Sabbath, il cantante, colto da psicosi maniaco-depressiva, si rinchiuse in una stanza d'albergo a Los Angeles e rimase lì per poco meno di un anno a bere e drogarsi, disperato per la fine della sua avventura con la band, riducendosi così all'ombra di sé stesso. Ripresosi dalla tristezza, Ozzy, con il supporto della futura moglie Sharon Arden (figlia di Don, manager dei Black Sabbath), decise di formare nuovamente un progetto solista e si mise alla ricerca di nuovi membri con l'aiuto del suo bassista temporaneo Dana Strum (in seguito nei Vinnie Vincent Invasion e Slaughter).

Strum raccomandò a Ozzy Randy Rhoads[15], talentuoso chitarrista dei Quiet Riot. Rhoads si presentò alle audizioni e venne accettato nella band, soffiando il posto a George Lynch, futuro membro dei Dokken[16]. Tra il cantante e Rhoads nacque un grande legame artistico e di amicizia e i due si misero subito a comporre le canzoni per il primo album di Ozzy da solista.

Il gruppo, composto da Ozzy alla voce, Rhoads alla chitarra, Lee Kerslake (ex Uriah Heep) alla batteria, Bob Daisley (ex Rainbow) al basso e Don Airey (come membro esterno) alle tastiere, si chiamerà, inizialmente, Blizzard of Ozz (che sarà, in seguito, il titolo del primo disco), poi semplicemente "Ozzy Osbourne". Con l'uscita del primo disco, appunto Blizzard of Ozz (1980) pubblicato dalla Jet Records, Osbourne ebbe il suo primo successo discografico da solista. L'album, trascinato dai singoli Crazy Train e Mr. Crowley, raggiunse alte posizioni nelle classifiche inglesi e americana (dove rimase per quasi due anni, guadagnando il disco di platino).

Subito nacque il secondo album, Diary of a Madman (1981), anch'esso un successo, inciso con la stessa formazione del primo disco. Il titolo dell'album riprendeva l'autobiografia di Aleister Crowley, l'occultista che aveva ispirato Ozzy già per il brano Mr. Crowley. Il tour seguito all'album vide cambiare la formazione della band: Daisley e Kerslake lasciano per rientrare negli Uriah Heep e vennero sostituiti da Tommy Aldridge (ex Gary Moore) alla batteria e Rudy Sarzo (ex Quiet Riot) al basso. Il tour riscosse ovunque enorme successo.

Il 19 marzo del 1982 il chitarrista Randy Rhoads morì in un tragico incidente aereo. La scomparsa di Rhoads fu un evento molto triste per Ozzy, essendoci stato tra i due un rapporto di amicizia molto grande. Il tour comunque doveva proseguire e il cantante trovò come sostituto Bernie Torme (ex Gillan). Due mesi dopo, Ozzy viene a conoscenza dell'imminente pubblicazione del live album Live Evil dei Black Sabbath e decise di rispondere alla sfida registrando un disco dal vivo, Talk of the Devil, infarcito di vecchie canzoni dei Sabbath. L'album, rinominato Speak of the Devil al di fuori della Gran Bretagna, venne registrato con l'apporto del chitarrista Brad Gillis.

Periodo intermedio

Nel febbraio del 1982, Ozzy si recò in Texas per visitare Fort Alamo, dove i volontari texani nel 1836 avevano cercato di resistere all'esercito messicano fortificando una piccola missione di costruzione spagnola nei pressi di San Antonio (U.S.A.). Dopo essersi ubriacato nella sua stanza d'albergo, Ozzy uscì vestito da donna per scattare qualche foto. Sentendo il bisogno di urinare, lo fece contro un pezzo di muro diroccato, accorgendosi troppo tardi ch'esso fosse un pezzo di Fort Alamo[17]. Venne così arrestato per aver urinato sul monumento e non gli venne permesso di tornare a suonare a San Antonio (bando che cadrà in prescrizione solamente nel 1992 quando tornerà a suonarci dopo aver donato 10.000 $ ai responsabili della manutenzione di Fort Alamo).

Tornando alla sua attività musicale, Gillis entrò nei Night Ranger e Osbourne si mise alla ricerca di un nuovo chitarrista. In origine scelse proprio George Lynch, musicista che aveva già perso il posto nella sua band quando era entrato Rhoads. Lynch tuttavia sostituì Gillis per soli tre giorni[16]. Continuando la sua ricerca, Osbourne contattò Michael Schenker[18] ma, a causa del suo rifiuto, si rivolse a Dave Meniketti dei Y&T. Anche quest'ultimo, però, declinò. Tra gli altri possibili candidati v'erano Robert Sarzo, fratello del bassista Rudy, che però fallì le audizioni e successivamente fonderà gli Hurricane, e Bill Tsamis (ex Warlord). Alle audizioni partecipò anche Marq Torien, in seguito e per breve tempo membro dei King Kobra e poi frontman dei BulletBoys[19]. Infine, Osbourne, arruolò Jake E. Lee (Jake Williams), strumentista con un passato nei Ratt e nei Rough Cutt. Con Lee nacque Bark at the Moon (1983), che riscosse un grande successo di vendite negli USA (3 dischi di platino) ma non ebbe altrettanta fortuna in Gran Bretagna. Il lavoro vide anche il ritorno di Daisley al basso, la conferma di Don Airey alle tastiere e Tommy Aldridge alla batteria.

La moglie di Ozzy, Sharon, diventata nel frattempo sua manager, lo convinse prima a cambiare casa discografica, passando alla CBS/Columbia, dopodiché lo costrinse a farsi ricoverare in clinica per cercare di risolvere i gravi problemi di alcool e droga che lo affliggevano. Nel 1984, venne arrestato a Memphis (Tennessee) mentre barcollava ubriaco per le strade della città[20](nel Tennessee e in altri stati americani essere ubriachi in pubblico, anche se non alla guida di un veicolo, costituisce un reato). Il tour del 1985 venne portato a termine con difficoltà a causa dei continui cambiamenti di formazione dovuti all'abbandono di Daisley, sostituito da Phil Soussan, e Carmine Appice (che suonò nel tour del disco) che fu rimpiazzato in maniera provvisoria prima da Aldrige e poi da Randy Castillo (ex Lita Ford). Rimane memorabile la data del 13 luglio in cui Ozzy si riunì a Iommi, Butler e Ward nella formazione storica dei Black Sabbath per partecipare al Live Aid.

The Ultimate Sin (1986), realizzato con la nuova formazione, presentò sonorità vicine all'hair metal, dove la presenza ed il songwriting di Lee si fecero sentire in quasi tutto l'arco dell'album. Il disco ebbe una buona vendita, anche se molti sostenitori di Ozzy non lo apprezzarono granché. Nonostante ciò, il singolo Shot in the Dark sfrecciò in vetta alle classifiche americane di quel periodo. Il tour del disco venne intrapreso con i Metallica come band di supporto e toccò anche il Monsters of Rock di Castle Donington.

Nello stesso anno della pubblicazione del disco, Ozzy trovò modo di partecipare anche a vari film horror. Ad esempio in Trick or Treat (in Italia Morte a 33 giri), dove troviamo anche Gene Simmons dei KISS nei panni di un radiofonico chiamato "Nuke". Ozzy vi impersona una figura contraddittoria, ovvero la parte del reverendo "Aaron Gilstrom", un prete che vuole eliminare la musica Heavy metal perché considerata violenta e demoniaca. Parteciperà in seguito come attore in altri film: The Jerky Boys Movie, in cui è un band manager ed Howard Sterns Private Parts, in cui interpreta se stesso.

L'arrivo di Zakk Wylde

Jake E. Lee lasciò la formazione per cause mai accertate (lo stesso Ozzy non ha spiegato chiaramente l'accaduto)[21] e venne sostituito dal giovanissimo Zakk Wylde. Un altro musicista che provò per Ozzy in sostituzione di E. Lee, fu Gary Hoey che però verrà infine scartato[22]. Ozzy trovò in Zakk il suo musicista ideale e l'intesa tra i due divenne rapidamente grande (il cantante sarà padrino di battesimo del primo figlio di Zakk). Wylde esordì con No Rest for the Wicked (1988), un album che abbandonò gli elementi hair/glam del disco precedente e che presentava sonorità più graffianti. Soussan, che aveva lasciato la band già prima delle registrazioni dell'album, venne sostituito da Daisley, che si occupò delle parti di basso del nuovo disco. Durante il tour del 1989, ove Ozzy richiama il suo ex collega nei Black Sabbath Geezer Butler al posto di Daisley, il gruppo partecipò al "Moscow Music Peace Festival", uno show a scopo benefico tenutosi a Mosca, in compagnia di altre band come Scorpions, Mötley Crüe, Bon Jovi e Cinderella.

Prima di quella storica data, Ozzy aveva inciso il brano Close My Eyes Forever (dall'album Lita) in compagnia di Lita Ford. Nel mese di agosto dello stesso anno, i problemi di Osbourne con la legge tornarono, quando tentò di strangolare sua moglie Sharon mentre era ubriaco (aveva bevuto quattro bottiglie di vodka)[23]. Dopo essere stato rilasciato, Ozzy si riconciliò con la moglie e seguì un programma di riabilitazione dall'alcool[23].

Nel 1990, Osbourne pubblicò Just Say Ozzy, un EP di 6 tracce che riassume il tour di No Rest for the Wicked (effettuato con Geezer Butler al basso). A 4 anni dall'ultimo album in studio, Ozzy e soci incisero No More Tears (1991), album di enorme successo e vincitore di 5 dischi di platino. Ozzy si fece aiutare nella stesura delle canzoni da Zakk Wylde, Randy Castillo, il nuovo bassista Mike Inez (in seguito negli Alice in Chains) e Lemmy Kilmister, leader dei Motörhead. Il gruppo vinse anche un Grammy come "Best Metal Performance", grazie al brano I Don't Want To Change The World.

Dopo la pubblicazione, fu il momento del tour mondiale, culminato nello storico concerto tenuto al "Pacific Amphiteatre" di Costa Mesa il 15 novembre 1992 in cui salirono sul palco Iommi, Butler e Vinny Appice (ma non Dio che si rifiutò decretando la fine del suo rapporto con i Sabbath) e suonarono per oltre mezz'ora i classici dei Black Sabbath. Dal "Theatre of Madness Tour" venne anche tratto nel 1993 il doppio CD Live & Loud. Terminato il Tour, Ozzy si prese un paio d'anni di pausa per disintossicarsi dalle droghe e dall'alcol e circolò ufficialmente la voce del suo ritiro, tanto che lo stesso Wylde lascerà la band tentando di aggregarsi ai Guns N' Roses. Sempre nel 1992 è citato nel singolo dei Ramones Censorshit insieme a Frank Zappa. Vengono descritti come persone che non accettano compromessi e che dicono quello che pensano.

Fine anni novanta

Nel 1995 Ozzy ritornò sulla scena, pensando di organizzare un nuovo tour mondiale intitolato Retirement sucks, e pubblicò Ozzmosis (con Deen Castronovo alla batteria in sostituzione di Castillo e Geezer Butler al basso), un album che divise fan e critica. In Ozzmosis c'è una canzone, My Little Man, dedicata a suo figlio Jack, nella quale Ozzy è accompagnato dalla chitarra di Steve Vai. Dopo le incisioni, Wylde lasciò temporaneamente il gruppo, dedicandosi ai suoi vari progetti (ad esempio i Pride & Glory e successivamente la Black Label Society) e venne sostituito dall'ex Lizzy Borden, Joe Holmes (con il quale però incise una sola canzone: "Walk on Water", facente parte della colonna sonora del film Beavis & Butt-Head alla conquista dell'America).

Dal 1996 Ozzy, assieme alla moglie-manager Sharon, organizza l'Ozzfest, festival con la partecipazione di vari gruppi Heavy metal, da quelli storici come Slayer, Iron Maiden, Sepultura, Judas Priest, Pantera a quelli più recenti come System of a Down, Marilyn Manson, Papa Roach, Biohazard, Coal Chamber, Korn. Come contorno, viene offerta la possibilità di avere tatuaggi, piercing e chiromanzia. Nel 1997 venne pubblicata la prima raccolta ufficiale di Ozzy, The Ozzman Cometh, mentre il cantante si ritirò a vita privata, specie per disintossicarsi dall'alcool. Nel 1998 viene pubblicato l'album live dei Black Sabbath, Reunion, che è la testimonianza su doppio LP della reunion della formazione originale dei Black Sabbath, (Butler-Iommi-Osbourne-Ward) per dei concerti, in questo caso nella nativa Birmingham, l'album contiene anche due inediti da studio, Psycho Man e Selling My Soul, che sono i primi due brani che Osbourne inciderà in studio con la sua vecchia band dai tempi di Never Say Die!. In questi due brani manca solo Bill Ward, batterista della formazione originale.

Gli anni 2000: The Osbournes

Dopo una lunga interruzione compositiva, il cantante tornò in scena nel 2001, con la pubblicazione di Down to Earth, un album molto duro con sonorità potenti e moderne. La formazione vide di ritorno Wylde e il reclutamento dell'ex Suicidal Tendencies Robert Trujillo al basso e dell'ex Faith No More Mike Bordin alla batteria. Dopo una serata al Budokan di Tokyo (in Giappone Ozzy è particolarmente apprezzato), venne pubblicato Live at Budokan.

La crescente popolarità del cantante gli permise di firmare un contratto con MTV per il reality show The Osbournes, in cui Ozzy e la sua famiglia (ad eccezione della prima figlia Aimee, che rifiutò di apparire nel programma per tutelare la propria privacy) interpretano se stessi, rappresentando la loro routine giornaliera. La serie è stata accusata di eccessiva volgarità, tant'è che in certi paesi (Stati Uniti ad esempio) ha dovuto subire delle censure, mentre in altri come Canada e Gran Bretagna viene trasmessa integralmente. Tuttavia, il programma di Ozzy avrà moltissimo successo in tutto il mondo e verrà premiato con l'Emmy Award, ma susciterà anche molto risentimento da parte dei suoi fan, con l'accusa di non interessarsi più alla musica. Qualche anno più tardi i figli dichiareranno, durante un documentario sulla vita del padre, che quel periodo fu il momento più drammatico per la loro famiglia, poiché gran parte dei componenti erano sotto effetto di droghe o, nel caso di Ozzy continuamente ubriachi e questo non rendeva particolarmente piacevole vivere in quella situazione.

Nel 2003 Ozzy pubblica ancora un doppio CD con tutti i suoi successi, The Essential Ozzy Osbourne, orientato principalmente al pubblico che lo ha conosciuto attraverso la TV ma non ancora attraverso la sua musica.

Nel 2005 esce il cofanetto Prince of Darkness, con moltissime rarità in quattro CD ed un libretto fotografico. Sempre nel 2005 viene pubblicato Under Cover, il primo disco di sole cover eseguite da Ozzy, tra cui Sympathy for the Devil dei Rolling Stones e In My Life dei Beatles. Alla chitarra troviamo Jerry Cantrell degli Alice in Chains e Chris Wyse al basso, in seguito sostituito, nello stesso anno, da Jason Newsted. Esce anche un singolo cantato da Ozzy assieme a sua figlia Kelly, ossia il remake di Changes dei Black Sabbath in versione 2005 (da cui verrà estratto anche un videoclip).

È di questo periodo la dichiarazione che Ozzy è ricorso alla chirurgia plastica per cancellare i segni del tempo: ammetterà infatti di essersi fatto il lifting e rifatto il naso, dichiarando che "L'intervento mi ha aiutato a riguadagnare fiducia in me stesso"[24].

Dopo un breve periodo di ricerca d'un nuovo chitarrista solista, Ozzy richiamò a sé l'amico Zakk Wylde, dedicatosi ormai a tempo pieno ai suoi Black Label Society, per la stesura di un nuovo album, Black Rain, pubblicato nel mese di maggio del 2007. Ozzy precisò, durante un'intervista concessa ad un'emittente statunitense, che Black Rain fosse stato, in assoluto, il primo album da lui registrato in stato di sobrietà[25]. Una canzone dell'album, I Don't Wanna Stop, venne suonata in una puntata di SmackDown.

Ozzy iniziò a registrare un nuovo album nell'agosto del 2008, partecipando, inoltre, all'album Slash del chitarrista Slash (ex Guns N' Roses) disponibile nel febbraio 2010. Ozzy è stato inserito, come personaggio, nel videogioco Guitar Hero World Tour insieme a Zakk Wylde e a due canzoni, Crazy Train e Mr. Crowley. Quando si suonano queste canzoni, il gioco inserisce automaticamente anche Zakk, qualora il giocatore non suoni la chitarra. La sua seconda apparizione videoludica è in Brütal Legend, in cui il cantante è presente con voce e aspetto come il Guardiano del Metal, un venditore di equipaggiamento per il giocatore; interpretando 3 canzoni da solista e 3 con i Black Sabbath invita, inoltre, a partecipare alla colonna sonora. Nel 2009 si celebra il ritorno di Ozzy e della sua famiglia in uno show televisivo di sei puntate, intitolato Osbournes Reloaded.

Il 22 giugno 2010 è uscito il suo ennesimo lavoro in studio dal nome Scream, il primo album dal 1986 senza la presenza di Zakk Wylde alla chitarra, sostituito da Gus G.. Ad anticipare l'uscita dell'album è stato il singolo "Let me hear you scream". Non sono mancate scene esilaranti durante questo periodo: un giorno, al celeberrimo museo delle cere di Madame Tussauds di Londra, Ozzy ha finto di essere una statua di cera spaventando i turisti che gli si sono avvicinati.

Già dall'agosto 2011 circolava la notizia di una Reunion da parte di Ozzy con i Black Sabbath nella formazione originaria. Dopo le smentite da parte di Tony Iommi e indiscrezioni varie, ecco che l'11 novembre 2011 alle 11:11 viene annunciata la notizia della riunione al Whiskey Go Go dove si è tenuta una lunga conferenza stampa sull'evento[26]. Nella conferenza viene annunciata la realizzazione di un nuovo album del gruppo[26], tuttora in corso, e le date del tour mondiale previste nel 2012[27], sebbene in seguito hanno subito cambiamenti: il 9 gennaio 2012 è stato diagnosticato a Tony Iommi un linfoma nello stadio iniziale[28] che ha compromesso il normale svolgimento del tour. Sono infatti state cancellate le date europee della formazione originale dei Black Sabbath, al loro posto si esibiscono gli "Ozzy & friends"[29], composti da Zakk Wylde, Rob "Blasko" Nicholson, Gus G., Ozzy Osbourne, Geezer Butler, Adam Wakeman, Tommy Clufetos e "Slash"[30]. Si è svolta il 15 agosto 2010 la prima serata dell'evento legato a God Bless Ozzy Osbourne, il documentario che racconta la vita del Prince of Darkness. Dal 24 al 29 agosto il film viene proiettato in più di 400 cinema negli USA. Il film è anche disponibile in Italia in versione DVD blu-ray.

Nel dicembre 2010 diviene popolare un suo video su YouTube (ben 4.631.630 visualizzazioni) in cui ad Ozzy viene posta la domanda, da Mark Hoppus presentatore del programma su Fuse TV, "conosci Justin Bieber?", alla quale Ozzy ha risposto "Who the fuck is Justin Bieber?", ovvero "chi cazzo è Justin Bieber?". Nel 2011 vediamo Ozzy, Sharon Osbourne e lo stesso Justin Bieber in una pubblicità per la Best Buy, marchio americano, in cui alla fine Justin, mascherato, parla con Ozzy che chiede "che cos'è un Justin Bieber?" e Justin risponde "non lo so, ma sembra una ragazza!".

A maggio del 2015 i rumors parlano nuovamente di Ozzy Osbourne e del divorzio con la moglie Sharon, la coppia più longeva della musica infatti sembrerebbe stia per divorziare e dividersi definitivamente, dopo un sodalizio sia artistico che sentimentale durato ben 33 anni.

Accuse di messaggi subliminali

«Nutro un certo interesse nei confronti della Bibbia e ho provato a leggerla in diverse occasioni, ma senza mai spingermi oltre il punto in cui si narra che Mosè aveva 720 anni... Viene da chiedersi cosa si fumassero a quei tempi. Il succo del discorso è che non credo in un tizio chiamato Dio, che indossa un vestito bianco e sta seduto su una nuvoletta vaporosa più di quanto creda in un tizio con un tridente e due corna chiamato Diavolo. Ma credo al giorno e alla notte, al bene e al male, al bianco e al nero. Se esiste un Dio, è la natura. Se esiste un Diavolo, è la natura».
— Ozzy Osbourne nella sua autobiografia a proposito delle accuse di satanismo fattegli dai mass-media.[31]

Il cantante, sin da quando militava nei Black Sabbath, è stato sempre contestato per i suoi atteggiamenti e per la sua musica. Un noto e mesto evento che ha visto Ozzy come imputato fu il suicidio di un suo giovane fan. Il 26 ottobre 1984, John McCollum, un ragazzo di 19 anni, venne trovato morto dopo essersi sparato in volto con un colpo di fucile. Al momento del decesso, aveva un walkman e le cuffie nelle orecchie, con dentro una cassetta di Osbourne. Dopo varie indagini, si scoprì che il ragazzo, al momento del gesto, stava ascoltando Suicide Solution, tratto dall'album Blizzard of Ozz[32].

La "Institute for Bio-Acoustics Research Inc.", società specializzata nella ricerca di suoni, sostiene che sia contenuta una frase che spinge a compiere questa follia, la quale si dice che reciti "Why Try? Why Try? Get the Gun and try it! Shoot! Shoot! Shoot!" (Perché provare? Perché provare? Prendi la pistola e provala! Spara! Spara! Spara!)[32]. Ozzy si è difeso dichiarando che la canzone, avendo come tema principale i problemi causati dall'alcol, intendeva "suicide solution" nel senso di un liquido che causa la morte (riferendosi all'alcolismo) e non nel senso di uccidersi di proposito. Inoltre, dichiarò di averla dedicata a Bon Scott[33], cantante degli AC/DC, morto soffocato dal suo stesso vomito. Tuttavia, i genitori del ragazzo intentarono una causa contro Ozzy e la sua label, la CBS.

Il 19 dicembre 1986 il giudice John L. Cole mise fine alle accuse nei suoi confronti, rigettando il ricorso perché, secondo la legislazione americana, non si può essere perseguiti per una propria opera artistica. A causa del processo, andò a monte la sua partecipazione ad un episodio della serie televisiva Miami Vice. In successive dichiarazioni contenute nell'home video "Don't blame me", Ozzy ammise la presenza di suoni che potevano ricordare una parola simile a "shoot", ma registrate per caso e avulse dal contesto. Inoltre il cantante ha sempre negato di aver pronunciato le parole "get the gun"[32].

Alcune persone sostengono che i messaggi subliminali a sfondo satanico si trovano anche in altri brani di Osbourne. Nella canzone Believer si ascolta la frase "Watching the time go and feeling belief grow/ Rise above the obstacles", ma riprodotta al contrario, sempre secondo la tesi "subliminale" si ascolterebbe la frase "Won't you live? Believe me, for now suit yourself" ("Non vivrai? Credimi, per ora fai ciò che ti piace") che ricorda il motto dell'occultista Aleister Crowley "Fai ciò che ti piace". Un altro messaggio subliminale si troverebbe in Bloodbath in Paradise ove, se riprodotto al contrario l'inizio della canzone, si ascolterebbe la frase "Your mother sells welts in hell", frase che compare nella versione americana del film L'esorcista la cui traduzione italiana significa "Tua madre vende botte all'inferno".

Leggende metropolitane

La vita di Ozzy Osbourne è anche contrassegnata da varie leggende metropolitane. Come per molte star della musica e dello spettacolo, esiste una lunga lista di aneddoti che lo riguardano, privi di certezze e, probabilmente, frutto di fantasie o semplici esagerazioni della realtà. Falsi o veri, questi eventi hanno influito molto sulla sua popolarità.

  • Prima di sposare Sharon, Ozzy usò 5000 dollari, datigli da un amico in comune con Sharon, per comprarsi la cocaina (altri invece dicono che l'abbia fatto per acquistare superalcolici).
  • Ozzy prima di sposare Sharon definitivamente le chiese di sposarlo per ben 17 volte. Il cantante infatti ogni qualvolta che faceva la sua proposta, in un modo o nell'altro rovinava il momento ricevendo dalla moglie rifiuti e rinvii.
  • Si dice che Ozzy abbia tentato il suicidio numerose volte, a cominciare dall'età di 14 anni, per scoprire cosa ci fosse dopo la vita terrena.
  • Si narra che Osbourne e Nikki Sixx dei Mötley Crüe fecero una sfida alquanto oscena in un hotel durante il tour di Bark at the Moon nel 1984. Ozzy sfidò il bassista ad urinare a terra e leccare ognuno la propria urina. Sixx accettò la sfida ed iniziò ad urinare ma mentre stava accingendosi a leccarla, il cantante lo aveva già battuto, e si dice che leccò persino l'urina di Sixx. Inoltre, Ozzy afferrò la cannuccia di un drink e sniffò una colonna di formiche che passavano per la stanza. Sixx non ebbe il coraggio di fare altrettanto. L'episodio è anche menzionato nel libro autobiografico dei Mötley Crüe: The Dirt. Sixx ricordò così tale aneddoto: «da quel momento abbiamo capito che c'era qualcuno più pazzo e disgustoso di noi».
  • Nel 1968, quando i Black Sabbath ancora si chiamavano Earth, Ozzy si verniciò interamente di viola dalla testa in giù per attrarre l'attenzione del pubblico mentre cantava, ma non riuscì a raggiungere il suo scopo. Oltre a ciò, ci vollero ore prima che lui si liberasse della vernice.
  • Alcune voci riferiscono che una volta Osbourne abbia fucilato i suoi 17 polli. La prima moglie, Thelma, lo avrebbe visto disteso sotto il pianoforte vestito di bianco e con un fucile in una mano e un coltello insanguinato nell'altra.
  • La leggenda metropolitana, forse, più famosa della sua biografia avvenne il 20 gennaio 1982. Durante un concerto a Des Moines (Iowa), qualcuno lanciò un pipistrello vivo sul palco: Ozzy raccolse il pipistrello pensando che si trattasse di un giocattolo di gomma e con un morso gli staccò la testa, facendo seriamente preoccupare gli astanti e ancor più la moglie Sharon, che portò immediatamente Ozzy in ospedale per la vaccinazione antirabbica. Fu data notizia che Ozzy era morto in seguito al morso del pipistrello, e furono organizzati i suoi funerali, ai quali erano presenti oltre 10.000 fan: il funerale finì in concerto (e il cadavere del pipistrello non fu mai ritrovato). Il successivo album (Speak of the Devil) ritrae in copertina il cantante con la bocca tutta insanguinata ed un pipistrello nella parte superiore. Ozzy sostiene che questa vicenda sia vera, ma dello stesso parere non sono molti critici. Da questo fatto prende il titolo del tribute album dedicatogli, chiamato Bat Head Soup (minestra di testa di pipistrello). Ci fu inoltre un periodo, negli anni ottanta, in cui circolarono voci secondo cui Ozzy sarebbe morto per aver contratto la rabbia in seguito al morso del pipistrello. Un riferimento a questo evento è ritrattato nel film Little Nicky - Un diavolo a Manhattan dove egli stesso appare alla fine mordendo un pipistrello.
  • Agli inizi degli anni ottanta, durante un incontro con i direttori dell'emittente televisiva CBS, egli portò due colombe da liberare al fine di attirare l'attenzione dei direttori. Subito dopo aver liberato la prima, Ozzy decapitò invece la seconda con un morso, facendosi cacciare via dalla sala. Di questo evento esistono anche delle fotografie[34].
  • Si dice che lui e i Black Sabbath siano stati spesso invitati a prendere parte a messe sataniche, tra cui la famosa Satan's-Night, ma non vi presero mai parte dato che non erano su quell'onda di pensiero: per questo motivo il gruppo ricevette una maledizione dal capo di una setta ed è per ciò che Ozzy porta sempre, in ogni circostanza, una croce di metallo al collo, fatta immergere nell'acqua santa da un prete. Stessa cosa per gli altri tre membri della band.

Componenti della Ozzy Osbourne Band

Formazione

  • Zakk Wylde (1987-1995) (2000-2009) (2017-oggi)
  • Rob Nicholson - basso (2006-oggi)
  • Tommy Clufetos - batteria (2009-oggi)
  • Adam Wakeman - tastiere (2008) (2009-oggi)

Ex-componenti

Chitarra

  • Randy Rhoads (1980-1982) deceduto 19/03/1982 (incidente aereo)[35][36]
  • Brad Gillis (1982)
  • Jake E. Lee (1982-1986)
  • Alex Skolnick (1995-1996)
  • Joe Holmes (1996-2000)
  • Jerry Cantrell (2005)
  • Gus G. - chitarra (2009-2017)

Basso

Batteria

Tastiere

  • Don Airey (1980-1981, 1982-1985)
  • Johnny Cook (1981)
  • Lindsay Bridgewater (1982)
  • Mike Moran (1985-1986)
  • John Sinclair (1988-1992) (2002-2009)
  • Kevin Jones (1993)
  • Rick Wakeman (1995-1996)
  • Tim Palmer (2001)
  • Marcus Brown (2003)
  • Zakk Wylde (2007)

Membri non ufficiali

  • Barry Dunnery (1977) - chitarra
  • John Fraser-Binnie (1977) - chitarra
  • Dennis McCarten (1977) - basso
  • Terry Horbury (1977) - basso
  • Frank Hall (1977) - batteria
  • Andy Bierne (1977) - batteria

Discografia

Con i Black Sabbath

Album registrati in studio

  • 1970 - Black Sabbath
  • 1970 - Paranoid
  • 1971 - Master of Reality
  • 1972 - Vol. 4
  • 1973 - Sabbath Bloody Sabbath
  • 1975 - Sabotage
  • 1976 - Technical Ecstasy
  • 1978 - Never Say Die!
  • 2013 - 13
  • 2016 - The End

Album registrati dal vivo

  • 1980 - Live at Last
  • 1998 - Reunion
  • 2002 - Past Lives

Solista

Album registrati in studio

  • 1980 - Blizzard of Ozz
  • 1981 - Diary of a Madman
  • 1983 - Bark at the Moon
  • 1986 - The Ultimate Sin
  • 1988 - No Rest for the Wicked
  • 1991 - No More Tears
  • 1995 - Ozzmosis
  • 2001 - Down to Earth
  • 2005 - Under Cover
  • 2007 - Black Rain
  • 2010 - Scream

Album registrati dal vivo

  • 1982 - Speak of the Devil
  • 1987 - Tribute
  • 1993 - Live & Loud
  • 2002 - Live at Budokan

Singoli

  • Crazy Train
  • Mr. Crowley
  • Flying High Again
  • Over the Mountain
  • You Can't Kill Rock N' Roll
  • Symptom of the Universe
  • Iron Man/Children of the Grave
  • Bark at the Moon
  • So Tired
  • Shot in the Dark
  • The Ultimate Sin
  • Crazy Train (Live)
  • Miracle Man
  • Close My Eyes Forever (con Lita Ford)
  • No More Tears
  • Time After Time
  • Road to Nowhere
  • Mama, I'm Coming Home
  • Mr. Tinkertrain
  • Changes
  • Perry Mason
  • See You on the Other Side
  • I Just Want You
  • Walk on Water
  • Back on Earth
  • Gets Me Through
  • Dreamer
  • Changes (con Kelly Osbourne)
  • Mississippi Queen
  • In My Life
  • I Don't Wanna Stop
  • Not Going Away
  • Black Rain
  • Let Me Hear You Scream
  • Life Won't Wait
  • Let it Die

Note

  1. ^ a b (EN) Barry Weber & Greg Prato, Ozzy Osbourne, allmusic.com. URL consultato il 22 maggio 2010.
  2. ^ a b c (EN) Black Sabbath, su AllMusic, All Media Network.
  3. ^ a b c d e f (EN) Ozzy Osbourne: the Godfather of Metal, nyrock.com. URL consultato il 22 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2013).
  4. ^ Barney Hoskyns, p. 10.
  5. ^ (EN) ROCK ICON OZZY OSBOURNE DESIGNS LIMITED-EDITION T-SHIRT IN HARD ROCK'S LATEST SIGNATURE SERIES, hardrock.com, 28 luglio 2006. URL consultato il 22 maggio 2010.
  6. ^ Garry Bushell, p. 12.
  7. ^ (EN) Ozzy Osbourne biography, imdb.com. URL consultato il 22 maggio 2010.
  8. ^ La biografia di Ozzy Osborne: già un successo negli USA | Musica
  9. ^ Barney Hoskyns, p. 4.
  10. ^ (EN) Ozzy Biography, veinotte.com. URL consultato il 22 maggio 2010.
  11. ^ (EN) Ozzy Osbourne, xtrememusician.com. URL consultato il 22 maggio 2010.
  12. ^ (EN) The 2005 Complete Ozzy Osbourne Biography, ozzy.net. URL consultato il 22 maggio 2010.
  13. ^ (EN) Ozzy Osbourne, hollywood.com. URL consultato il 22 maggio 2010 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2013).
  14. ^ a b (EN) Peta Burn, 'Greatest metal guitarist' tells all, CNN.com, 27 aprile 2004. URL consultato il 22 maggio 2010.
  15. ^ (EN) Diary of an Axeman, randy-rhoads.com. URL consultato il 22 maggio 2010.
  16. ^ a b (EN) Lynch, George Bio, thegauntlet.com. URL consultato il 22 maggio 2010.
  17. ^ (EN) Highs and lows of superstar Ozzy, BBC.co.uk, 23 novembre 2004. URL consultato il 22 maggio 2010.
  18. ^ (EN) Michael Schenker, bill-lewington.co.uk. URL consultato il 22 maggio 2010.
  19. ^ (EN) BulletBoys bio, musicmight.com. URL consultato il 22 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2010).
  20. ^ (EN) Ozzy was arrested, thesmokinggun.com. URL consultato il 22 maggio 2010.
  21. ^ Booklet di No Rest for the Wicked, edizione rimasterizzata dalla Epic Records nel 2002, pag.2
  22. ^ (EN) Brian D. Holland, Gary Hoey Interview, modernguitars.com, 12 gennaio 2007. URL consultato il 22 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2007).
  23. ^ a b (EN) 'Eminem sings about killing his wife. My husband actually tried to do it', guardian.co.uk, 25 maggio 2001. URL consultato il 22 maggio 2010.
  24. ^ Lifting e plastica al naso per Ozzy Osbourne, rockol.it, 11 aprile 2005. URL consultato il 28 maggio 2010.
  25. ^ (EN) Ozzy Osbourne's 'Black Rain': First Album Recorded Sober, ultimate-guitar.com, 13 aprile 2007. URL consultato il 22 maggio 2010.
  26. ^ a b È ufficiale: i Black Sabbath tornano insieme per un tour nel 2012 - America 24
  27. ^ BBC Radio 1, Black Sabbath reform to play Download rock festival, su Newsbeat, BBC. URL consultato l'11 novembre 2011.
  28. ^ Black Sabbath guitarist Tony Iommi fighting cancer, in The Telegraph, 9 gennaio 2012. URL consultato il 9 gennaio 2012.
  29. ^ OZZY & Friends prendono il posto di BLACK SABBATH al GODS of METAL 2012 - Rockon.it
  30. ^ Ozzy & Friends svelati setlist, cambi palco, chitarristi ospiti - Musica Metal
  31. ^ Ozzy Osbourne con Chris Ayres, Io sono Ozzy, in Arcana Edizioni Srl, marzo 2010, p. 295.
  32. ^ a b c (EN) The Madness, veinotte.com. URL consultato il 22 maggio 2010.
  33. ^ Don't Blame Me documentario, 1991, diretto da Jeb Brien.
  34. ^ Ozzy Osbourne Dove
  35. ^ Encyclopaedia Metallum: The Metal Archives - Randy Rhoads
  36. ^ http://www.spirit-of-metal.com/groupe-groupe-Ozzy_Osbourne-l-en.html

Bibliografia

Enciclopedie

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  • Alessandro Bonini, Emanuele Tamagnini, I Classici del Rock: i Protagonisti Che Hanno Contribuito a Rendere Immortale il Rock, Roma, Gremese editore, 2005, ISBN 978-88-8440-363-6.
  • (EN) Ian Christe, Sound of the beast: the complete headbanging history of heavy metal, Allison & Busby, 2004, p. 399, ISBN 0-7490-8351-4.
  • Federico Guglielmi, Cesare Rizzi, Grande Enciclopedia Rock, Firenze, Giunti editore, 2002, ISBN 88-09-02852-X.
  • Luca Signorelli, Metallus. Il libro dell'Heavy Metal, Giunti Editore, 2001, p. 192, ISBN 88-09-02230-0.
  • Riccardo Bertoncelli, Storia leggendaria della musica rock, Firenze, Giunti Editore, 1999, p. 256, ISBN 88-09-01407-3.
  • Martin C. Strong, The great rock discography, Giunti Editore, 1998, p. 1120, ISBN 88-09-21522-2.
  • (EN) Edward Macan, Rocking the classics: English progressive rock and the counterculture, Oxford University Press US, 1997, p. 290, ISBN 978-0-19-509887-7.
  • Cesare Rizzi, Enciclopedia della Musica Rock. 1970-1979, Firenze, Giunti editore, 1996, ISBN 978-88-09-21523-8.
  • (EN) Robert Walser, Running with the Devil: power, gender, and madness in heavy metal music, Wesleyan University Press, 1993, p. 193, ISBN 978-0-8195-6260-9.
  • (EN) Colin Larkin, The Guinness Encyclopedia of Popular Music, Guinness, 1992, p. 3295, ISBN 0-85112-939-0.

Testi monografici

  • Harry Shaw, Parola di Ozzy, Tsunami Edizioni, 2010, p. 136, ISBN 978-88-96131-11-4.
  • (EN) Barney Hoskyns, Into the void: Ozzy Osbourne and Black Sabbath: a Rock's backpages reader, Omnibus Press, 2004, p. 182, ISBN 978-1-84449-150-6.
  • (EN) Garry Bushell, Mick Wall, Stephen Rea, Ozzy Ozbourne: diary of a madman, Zomba Books, 1984, p. 208, ISBN 978-0-946391-46-2.
  • Chris Ayres, Io sono Ozzy, Arcana Edizioni, 2010, p. 383, ISBN 978-88-6231-206-6.

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