Christian Tetzlaff

Christian Tetzlaff - © Foto: Giorgia Bertazzi

nato il 24.4.1966 a Hamburg, Germania

Christian Tetzlaff

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Christian Tetzlaff (Amburgo, 29 aprile 1966) è un violinista tedesco.

Biografia

Tetzlaff è nato ad Amburgo. I suoi genitori erano musicisti dilettanti e si incontrarono in un coro della chiesa.[1] Iniziò a suonare il violino e il pianoforte all'età di 6 anni e fece il suo debutto in concerto a 14 anni. Ha studiato con Uwe-Martin Haiberg alla Musikhochschule di Lubecca e poi con Walter Levin presso l'Università di Cincinnati - College-Conservatorio di Musica.

La sua svolta come solista arrivò nel 1988, all'età di 22 anni, quando eseguì il Concerto per violino di Schönberg nell'ambito di concerti acclamati dalla critica con la Cleveland Orchestra e la Münchner Philharmoniker.[1] L'anno successivo fece il suo debutto in un recital da solista a New York.[2] Continuò ad esibirsi come solista con le maggiori orchestre sul palcoscenico e nelle registrazioni, tra cui opere di Beethoven per violino e orchestra eseguite con l'Orchestra della Tonhalle di Zurigo diretta da David Zinman. Si unì alla sorella Tanja (violoncello) e Leif Ove Andsnes (pianoforte) vincendo il Gramophone Award 2012 per la Migliore registrazione da camera (suonando trii di Schumann per pianoforte).[3] La sua registrazione delle sonate per violino di Schumann con Lars Vogt (piano) enbe la nomination per la registrazione della Gramophone del mese di gennaio 2014.[4] Altre registrazioni acclamate comprendono la pubblicazione nel 2007 delle Sonate e Partite di Bach per violino solo,[5] e la sua pubblicazione nel 2012 di tre sonate per violino di Mozart con Lars Vogt.[6] La sua discografia comprende un certo numero di opere moderne, come i concerti per violino di György Ligeti e Stuart MacRae.[7]

Nel 2011 ha firmato un contratto discografico a lungo termine con Ondine.[8]

Stile musicale

Tetzlaff suona un violino contemporaneo di Stefan-Peter Greiner, che possiede dal 2002, preferendolo al suo precedente strumento Stradivari. Egli usa un arco Peccatte, e corde Vision della ditta Thomastik-Infeld di Vienna.[9] Evita normalmente di suonare il violino con il suono pieno, lirico, preferito da molti dei suoi contemporanei, dicendo al The New Yorker: "L'ascoltatore perde l'orecchio per i suoni più belli se sono stati utilizzati arbitrariamente per cose non importanti".[1] Questo approccio a volte ha lasciato Tetzlaff esposto alle critiche. Il critico del Guardian Andrew Clements ha sostenuto che la sua registrazione dei trii di Schumann, di cui sopra, non aveva "alcun senso di coinvolgimento o di affetto per la musica" e che la sua pubblicazione del 2014 di concerti per violino di Shostakovich era a volte priva di "carattere".[1][10]

Tetzlaff soffre di neurodermatite nella mano sinistra, che può causare dolore estremo quando le dita della mano sono premute sulle corde di un violino. Nel corso degli anni ha gestito la condizione in una varietà di modi, tra cui utilizzando ditali di cotone per coprire le sue dita e più di recente, aumentando la circolazione sanguigna con esercizi prima della performance.[1]

Note

  1. ^ a b c d e Jeremy Eichler, String Theorist, in The New Yorker, 27 agosto 2012.
  2. ^ Mary VanClay, Violin Virtuosos, Hal Leonard, 2000, p. 79, ISBN 1-890490-31-8.
  3. ^ Michael White, Roses, thorns and some surprise names at the Gramophone Awards, in The Telegraph, 28 settembre 2012.
  4. ^ Schumann: Sonatas for Violin and Piano, Presto Classical.
  5. ^ Bach, J S: Sonatas & Partitas for solo violin, BWV1001-1006, su www.prestoclassical.co.uk, Presto Classical.
  6. ^ Mozart: Sonatas for Piano and Violin, su www.prestoclassical.co.uk, Presto Classical.
  7. ^ David Milsom, Christian Tetzlaff (A–Z of String Players), su www.naxos.com, Naxos.
  8. ^ Martin Cullingford, Christian Tetzlaff signs to Ondine, in Gramophone.
  9. ^ BBC television interview, 22 July 2005
  10. ^ Andrew Clements, Shostakovich: Violin Concertos Nos 1 and 2 CD review – technically perfect, in The Guardian, 25 settembre 2014.

Bibliografia

  • Christian Lloyd, Christian Tetzlaff [intervista], in «The Strad», anno 129 n. 1536 (april 2018), p. 114

Collegamenti esterni

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